100 jours de colère. 100 giorni d’ira. I sindacati francesi rispondono alla dichiarazione di Macron che aveva parlato di 100 giorni di pacificazione. E la collera dei lavoratori transalpini potrebbe punire tre manifestazioni di grande prestigio: il torneo di tennis del Roland Garros, il Festival del cinema di Cannes, il Gran Premio di Formula 1 di Monaco. Con la minaccia di staccare la luce e fermare tutto.
Perché è facile chiedere un periodo di calma, come fa il presidente, dopo aver imposto una riforma rifiutata dalla maggioranza dei francesi. Non l’ha chiesta per un confronto preliminare con le forze sociali, con i corpi intermedi. No, se n’è tranquillamente fregato, ha insistito sulla riforma, ha proseguito per la sua strada e solo dopo, a giochi fatti, ha chiesto di discutere. Già, ma discutere di cosa, se la riforma non si tocca?
In cambio della fregatura sicura ha proposto di iniziare a valutare le eventuali possibilità di un nuovo modello di lavoro. Che, in pratica, non significa nulla. Dunque la certezza di un aumento dell’età della pensione in cambio di un fumoso discorso senza alcuna certezza. Non proprio un’offerta generosa. Ed all’inizio di maggio si potrà verificare la presa della collera sindacale o la rassegnazione del popolo francese dopo le lotte dei gilet jaunes seguite dalle lotte contro la riforma.
Con una curiosità per entrambi i fronti: i “100 giorni” in un’Italia ormai priva di cultura storica dicono poco o nulla. Ma in Francia i 100 giorni ricordano quelli di Napoleone dopo il ritorno dall’Elba. E non sono finiti benissimo..
1 commento