Gli scenari prospettati dagli esperti dell’Istat per il futuro dell’Italia non sono proprio incoraggianti. Una popolazione in calo ma, in realtà, la flessione complessiva è il risultato di un forte incremento dell’immigrazione e di un crollo drammatico della popolazione autoctona.
A questo si aggiunge un sensibile invecchiamento della popolazione complessiva come conseguenza dell’innalzamento delle prospettive di vita e di una ulteriore diminuzione delle nascite.
Ma un altro dato è preoccupante: la fuga dal Sud. Non dal Sud del mondo, ma dal Meridione d’Italia. Alla ricerca di opportunità all’estero o, ancora una volta, al Nord Italia. È evidente che lo spopolamento del Mezzogiorno rappresenta solo una ipotesi di studio. Nulla impedisce di modificare radicalmente la tendenza. Perché sono le scelte politiche che determinano i flussi, non il destino cinico e baro.
Il problema è che forse non si vuole cambiare, magari perché a qualcuno fa comodo disporre di ampi spazi poco abitati. Meno abitanti significa minori controlli. Mano libera per fare ciò che si vuole. Per interrare rifiuti tossici e per costruire hotel abusivi per i turisti stranieri, per riportare il latifondo affidato alle multinazionali, per produrre inquinando. Se non ci sono abitanti, non ci sono neppure bambini avvelenati da emissioni tossiche senza controllo.
Esiste, da un lato, la speculazione mafiosa e quella dei grandi investitori internazionali. Ma esistono anche comportamenti autolesionisti degli abitanti.
Offerte di lavoro, per una sarta, a 1 euro l’ora per 6 ore giornaliere non sono proposte di occupazione ma certificazioni di sfruttamento. Un invito ad emigrare, perché ci sono i nuovi schiavi che accettano anche queste retribuzioni. Per ora le accettano. In futuro bisognerà vedere quali saranno le conseguenze di questi comportamenti. Se sarà sufficiente un trasferimento al Nord o se si genereranno tensioni e scontri.
Anche la sciatteria degli ospedali rappresenta un invito ad andarsene, a cercare nuove città dove sia possibile far crescere i figli e curare gli anziani. Tanto i responsabili della sciatteria hanno vinto concorsi e non temono per il posto di lavoro. Ed il posto rimane anche se manca il lavoro perché i malati fuggono al Nord.
Non basta il coraggio di qualche giovane, la sua inventiva per creare una impresa innovativa, se poi il tessuto sociale fa di tutto per creare ostacoli. E non è soltanto la criminalità organizzata, le varie mafie, a determinare il disastro. Sono i comportamenti individuali di chi non indossa il casco in moto, non differenzia la spazzatura, non rispetta i divieti perché “i problemi veri sono ben altri”. È vero, ma saranno i benaltristi a provocare la fuga dal Sud.
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