Virginia Raggi non è adatta a fare il sindaco, ed è un dato di fatto. Ma sulla proliferazione degli animali selvatici a Roma le responsabilità sono ben altre.
E se Fulco Pratesi si era assunto la colpa dell’invasione di gabbiani, è tutto il mondo degli ambientalisti ad essere colpevole per la presenza di cinghiali, volpi, nutrie. Non solo a Roma, ovviamente.
Basti pensare ai piccioni che insozzano ogni città italiana. Anni fa, a Torino, era stata ipotizzata l’introduzione di falchi per ridurre la popolazione dei fastidiosi piccioni. Ma gli ambientalisti locali erano insorti, con una motivazione di una stupidità assoluta: i falchi no perché sono animali fascisti. Ma a livello di idiozia gli ambientalisti democratici non erano rimasti soli poiché l’assurdo dibattito era stato ripreso dal quotidiano cittadino.
Dunque i piccioni democratici non possono essere disturbati dai falchi fascisti ma, con la stessa logica, non si comprende perché gli ambientalisti antifascisti si schierino dalla parte del lupo contro agnelli e vitelli. Probabilmente a loro è sfuggita l’esistenza della runa del lupo, pericolosissimo simbolo utilizzato persino dalla Germania hitleriana.
Il vero problema, però, è che l’ignoranza degli ambientalisti di città è globale, peggiorata dalla faziosità.
I lupi in montagna vanno bene anche se uccidono vitelli ed agnelli perché sono i lupi gli abitanti storici delle terre alte. Mica lo sanno, gli ambientalisti, che le Alpi sono antropizzate da millenni.
I cinghiali vanno protetti. Non si sa perché, ma vanno tutelati anche se distruggono i campi coltivati.
Le nutrie? Ma intoccabili anche se distruggono gli argini dei fiumi.
Bisogna tutelare la biodiversità, però si fa finta di niente se gli scoiattoli americani fanno scomparire gli scoiattoli europei. È la selezione naturale, ovviamente. Però non è chiaro cosa ci sia di naturale nell’invasione di scoiattoli che, evidentemente, non sono arrivati in Europa a nuoto, in modo naturale. Alle Galapagos, per tutelare le specie autoctone che avevano affascinato Darwin, si sono eliminati gli animali “estranei”, con buona pace degli ambientalisti confusi. Confinando cani e cavalli nella ristretta area urbanizzata.
Troppo difficile da far capire agli ambientalisti italiani che restano affascinati dalla presenza di cinghiali per le strade di Roma. Sino a quando non vanno a sbattere in motorino contro un animale che in città non dovrebbe esserci.