Martino, Urbani, Tremonti. Personaggi con idee politiche magari discutibili, ma con competenze indiscutibili. Erano gli inizi di Forza Italia.
Anna Maria Bernini, Gelmini, Sestino Lumaconi: sono i nomi dei becchini di Forza Botulino, quelli che gestiranno l’avventura di Altra Italia, raccoglitore di cadaveri politici in cerca di un rimasuglio di visibilità.
È sufficiente scorrere l’elenco degli entusiasti pronti ad entrare nell’ennesimo contenitore berlusconiano, pubblicato da Il Giornale.it, per rendersi conto del livello. Ci sono i reduci della Dc, quelli che vengono ricordati solo in occasione delle tornate elettorali, quando si scannano tra di loro per l’utilizzo del simbolo con lo scudo crociato. L’eterno Mastella, il desaparecido Lupi, il povero Parisi in cerca di un ruolo, i vertici di movimenti un tempo in grado di rappresentare qualcosa ed ora ridotti a rappresentare se stessi.
La Svp, imbarazzata per l’espansione leghista, non entrerà nel contenitore ma è disponibile a discutere su temi particolari: l’entusiasmo è un’altra cosa.
Ma per il sultano di Arcore questa pattuglia Brancaleone (mica un’armata) dovrebbe rappresentare il nucleo fondamentale per il rilancio dell’Italia. Gelmini? Bernini? Lumaconi? D’accordo che l’Italia non è messa benissimo, però un briciolo di decenza non guasterebbe. Neppure il principato di Seborga si metterebbe nelle mani di costoro.
Nel frattempo Mara Carfagna ha rifiutato l’investitura di coordinatrice del nuovo contenitore. E Toti ha dichiarato che, a questo punto, ciascuno andrà per la propria strada.
Facile ipotizzare che il governatore della Liguria scelga di crearsi una struttura alternativa per appoggiare una eventuale alleanza tra Salvini e la Sorella della Garbatella. Meno chiaro il possibile percorso di Carfagna. Un accordo con Miccichè per appoggiare il Pd, come si è già visto in Sicilia?
D’altronde il sultano di Arcore ha collocato Altra Italia al centro, non nel centrodestra. In uno spazio di moderati che paiono ormai insopportabili per l’Italia profonda. Mentre la Sorella della Garbatella insiste su un’ipotesi di alleanza a due con la Lega, senza Forza Botulino anche nella nuova versione. E un’Altra Italia con consensi intorno al 6% non interessa a nessuno, al di fuori dei personaggi in cerca di una poltrona in un futuro Parlamento.