E se Salvini avesse sbagliato tutto? Se da ottimo tattico si fosse dimenticato la strategia? Sun Tzu, nell’arte della guerra, consiglia di conoscere le forze e le peculiarità del nemico, prima di avventurarsi in battaglia.
Ed il Matteo leghista non è noto per le sue letture (manco il Matteo bugiardissimo, peraltro). Così Salvini ha imposto di andare subito alle urne dimenticando, come gli ha giustamente ricordato Conte, che non è lui a decidere i tempi.
Il rischio, per la Lega e per la Sorella della Garbatella pronta a governare con lui, è che i suoi avversari decidano di utilizzare i prossimi mesi, per logorare il fronte sovranista/populista. Tra discussione in Parlamento fatta slittare, incarico esplorativo di Mattarella, tempi ristretti per la manovra e tempi lunghi per passare dallo scioglimento delle Camere al voto, si rischia che il presidente della repubblica, in nome delle urgenze sul Def e sulla manovra, decida di inventarsi un governo tecnico che possa rispondere alle richieste dell’Unione europea. Un governo tecnico senza sostegno del Parlamento ma che, nella gestione dell’ordinaria amministrazione, sia chiamato a predisporre una manovra lacrime e sangue per far contenti gli euro cialtroni.
E di chi sarà la responsabilità delle lacrime e del sangue? Non di Mattarella, “obbligato” ad inventarsi un governo di tecnici servi, ma di Salvini che ha fatto cadere il governo del cambiamento. Senza dimenticare che, senza il paracadute grillino, da domani la magistratura potrà scatenarsi con avvisi di garanzia sul caso Russia, sul respingimento degli invasori, su qualsiasi tema.
Quanto peserà l’offensiva giudiziaria e mediatica sul consenso che ha ora la Lega? Soprattutto se il fronte degli avversari riuscisse a far slittare il voto sino al prossimo anno.
Senza dimenticare che il consenso per Salvini esiste nei sondaggi, non nella realtà. Ed i sondaggi prendono in esame la situazione di una Lega alleata al Movimento 5 Stelle, non alla Sorella della Garbatella. Quanti ex pentastellati passati alla Lega sarebbero contenti di un accordo con chi non vuole il reddito di cittadinanza, il salario minimo ed il taglio dei parlamentari? Quanti leghisti Doc sarebbero entusiasti di un accordo con Ignazio La Russa?
Se poi Salvini facesse la follia di imbarcare pure Forza Botulino e le Erinni quali Gelmini, Bernini, Carfagna oltre a gente come Sestino Lumaconi, Mulè, Brunetta, allora anche i sondaggi chiarirebbero che la scelta di Salvini ha rappresentato un errore colossale.
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Caro Augusto, interpreti perfettamente il mio pensiero. Motivo per cui negli ultimi tempi invano abbiamo provato a interloquire con una Lega che ha lo stesso difetto delle destre ovvero pensa di bastare a se stessa, non progetta, non studia e non si rapporta con I think tank seri e navigati. O Salvini si riguarda bene la storia del 1922 e si da una svegliata o e’finita come dicevo in tempi non sospetti non solo la Lega, non solo Salvini, ma la stessa idea sovranista motivo per cui si cercava di costruire nell’ombra. La speranza e’che gli Usa che non han gradito l’apertura alla Cina e il buonsenso consiglino Salvini a mettersi seriamente in gioco. Non alternative.
A meno che non punti alle regioni da cui far pressione perche’al governo risulta difficile, ma sempre poi un estremo atto di forza lo dovra’fare