“Mai con il partito di Bibbiano”, assicurava Luigi Di Maio. Di Bibbiano non si parla più e Di Maio è pronto ad accordarsi con gli orchi. La paura delle urne fa miracoli ed allora si cerca una intesa disperatamente.
L’intendance suivra è stata sostituita da “il programma seguirà, forse”, ma nel frattempo è ora di spartire le poltrone. Che è un momento determinante, contrariamente a quanto sostengono le nuove e vecchie opposizioni ed è per questo che sino alla fine il governo rosso giallo può saltare.
Perché guidare il dicastero della cultura o dell’economia, delle infrastrutture o degli esteri, dell’interno o della giustizia permette di incidere realmente sulle sorti del Paese. Così come sono fondamentali le 600 nomine dei boiardi di stato che, nei prossimi mesi, andranno a guidare le aziende con partecipazione pubblica. Considerando le scarse professionalità dei pentastellati, sarà il bugiardissimo Renzi a collocare i suoi uomini nei centri del potere reale. Grazie alla follia di Salvini che ha scelto di consegnare il potere al Pd, anche se formalmente sarà il Movimento 5 Stelle a guidare la baracca.
Non è un caso che i sondaggi abbiano pesantemente punito la Lega dopo la rottura del governo giallo verde. Perché agli elettori non piace l’idea di un nuovo accordo con Forza Botulino, con personaggi come Sestino Lumaconi, la Gelmini, Brunetta, Mulè. Gente che dal basso del suo 6% indicato dai sondaggi pretende di imporre a Salvini ed alla Sorella della Garbatella la linea da seguire. Linea che deve prevedere la cancellazione di ogni idea sovranista e populista per accodarsi al sultano di Arcore mentre si prostra a Merkel e Micron. Un partito moderato, spiega questa volta Mulè sulla rete del padrone. Mentre Sallusti, nonostante la continua emorragia di lettori del Giornale berlusconiano, pretende di insegnare al mondo come si fa politica.
Peccato che gli elettori leghisti non abbiano più voglia di ubbidire agli ordini di chi perde consensi quotidianamente.
È però vero che Salvini sta pagando i suoi errori anche a livello internazionale. La Russia è diventata tabù ed anche il padrone di Oltreoceano sembra averlo già scaricato.
Nel pieno delle consultazioni del Presidente delle Repubblica Mattarella, dalla Casa Bianca arriva un incredibile tweet di Trump che scrive: “Ho appena incontrato il nuovo primo ministro italiano, Giuseppe Conte. Ottima persona“. Colpito e affondato.
“L’Italia – ha proseguito l’ex amico americano di Salvini – sta adottando una linea molto dura sulla immigrazione illegale e io sono d’accordo al 100% con le loro posizioni”. E Trump ha aggiunto: “Anche gli Stati Uniti adotteranno una linea molto intransigente verso l’immigrazione illegale“. O Trump non sa nulla della situazione italiana, oppure il Pd dovrà ingoiare numerosi bocconi amari sul fronte dei migranti.
Intanto Salvini non potrà incidere sulle nomine dei boiardi, ma forse non sarà un male, considerando le nomine imbarazzanti a cui ha abituato.