Al di là delle questioni di politica internazionale, l’intervento della Turchia in Siria pone alcune domande a cui nessuno vuole rispondere. La prima, inevitabilmente, riguarda il ruolo di quella associazione di criminali di guerra che è la Nato.
A cosa serve? A chi serve? La Turchia, membro fondamentale della Nato, scatena una guerra nel territorio di un altro Paese nonostante l’opposizione (ufficiale e niente più) di tutti i Paesi europei che fanno parte della stessa Nato.
Dunque ciascuno fa come gli pare, è sufficiente la benedizione di un buffone a Washington che ritira opportunamente le truppe per facilitare l’offensiva turca e poi minaccia di discutere eventuali sanzioni, ma tra un mese, quando l’offensiva potrebbe già essere terminata. E tanto per ricordare l’inutilità della Nato è sufficiente rilevare che i contrasti tra Turchia e Grecia non sono mai stati risolti, a partire dalla situazione di Cipro.
La seconda domanda, assolutamente retorica, riguarda il ruolo dell’Unione europea. Ruolo totalmente inesistente. D’altronde da lady Pesc Mogherini ci si poteva aspettare qualcosa di più? Di diverso? Di utile? No, ovviamente. Si procede in ordine sparso persino quando si è d’accordo.
Quanto all’Italia, di fronte alla cialtronata di Trump sia la maggioranza sia l’opposizione non trovano di meglio da fare che ribadire la loro obbedienza all’alleato americano. Che può uccidere, tradire, macellare, imporre dazi, chiudere aziende e licenziare lavoratori italiani ma resta sempre il padrone a cui tutto è permesso.
E poi, immancabilmente, emerge il livello dell’informazione italiana. Tutta schierata con i curdi che hanno sconfitto l’Isis, dimenticando il ruolo fondamentale della Russia, dell’Iran e dell’esercito siriano di Assad. Ed ora imbarazzata, l’informazione, perché i curdi hanno raggiunto un accordo proprio con Assad dipinto dai media italiani come un pericoloso criminale. Per risolvere l’imbarazzo, il Corriere.it è riuscito nel capolavoro di raccontare l’assassinio della paladina curda dei diritti umani coinvolgendo, ovviamente, i mercenari islamisti schierati con i turchi, ma anche il governo siriano che ora ha osato rialzare la testa. Che, con l’assassinio non c’entra niente, ma l’importante è creare confusione.
In attesa di capire cosa farà davvero la Russia al di là delle dichiarazioni ufficiali. Perché la partita è complicata, coinvolge Mosca ma anche Teheran, Riad e Tel Aviv. Troppo complicata per i politici italiani alla Enrico Letta, docente universitario a Parigi ma così ignorante da non sapere che l’imperatore Claudio non era un immigrato clandestino ma il figlio di romani della famiglia imperiale. Ci si può aspettare qualcosa di buono da politici (o sedicenti intellettuali) di questo livello?