La Juve non molla e mantiene la testa della classifica. Ma nella gara interna contro un agguerrito Bologna dimostra di essere ancora un cantiere aperto.
La squadra voluta da Sarri si vede solo a tratti e solo dopo il 2-1 che sarà poi il risultato definitivo. Troppa sofferenza in difesa, specie negli ultimi minuti, quando i rossoblù centrano una traversa, costringono Buffon a un salvataggio d’altri tempi, e si lamentano per un fallo di mano di De Light in area.
D’altra parte i bianconeri hanno vinto di misura sei delle sette partite disputate in campionato. Però mantengono l’imbattibilità e sono appena due punti sotto il punteggio pieno dopo otto partite. Meglio di tutte le altre e dopo aver battuto Inter e Napoli, vale a dire due delle pretendenti al titolo, almeno sulla carta.
E l’Inter tiene il passo. Ma lo fa con una partita bizzarra, disputata a Reggio Emilia contro il Sassuolo. In breve: al 70’ i nerazzurri conducevano 4-1 grazie alle doppiette di Martinez e Lukaku, con due gol su azione e due rigori a testa. Ma negli ultimi venti minuti smettono di giocare e subiscono la rincorsa dei padroni di casa che si portano sul 3-4 ma non riescono a completare la rimonta. Però una squadra che ha tante ambizioni non può permettersi di incassare otto gol nelle ultime quattro gare, Champions compresa. Occorre rimodulare la testa e la difesa, non si sa con quale priorità.
Torna alla vittoria anche il Napoli che non segnava dal 29 settembre e che ritrova, oltre alla vittoria, i gol di Milik e un po’ di tranquillità dopo le polemiche seguite all’esclusione dalla rosa di Lorenzo Insigne. Il Verona può non sembrare un avversaria all’altezza, ma va ricordato che prima del San Paolo aveva incassato soltanto cinque reti e ben tre su calcio di rigore. Finisce 2-0 per i partenopei che devono però ancora ritrovare il gioco fluido ed efficace che li aveva contraddistinti in passato.
Bellissima Atalanta all’Olimpico. Mette sotto la Lazio per un’ora, segna tre gol con Muriel (2) e Gomez, ma poi si disunisce lasciando spazio all’incredibile rimonta dei padroni di casa che pareggiano con due rigori di Immobile e un contropiede finalizzato da Correa. Ma il gioco della squadra di Gasperini è forse il migliore fin qui espresso da tutte le partecipanti al massimo campionato. E il pareggio esterno non compromette il terzo posto in classifica alle spalle dei nerazzurri milanesi.
Un non più sorprendente Cagliari scavalca in sol colpo Lazio e Roma e si porta al quinto posto in classifica. Gli isolani battono in casa una impalpabile Spal grazie a un gol in apertura di Naiggolan, e consolidano il risultato con Faragò al 67’. La Roma, invece, non riesce ad andare oltre lo 0-0 a Marassi contro una Samp che resta all’ultimo posto ma che, per dirla come si faceva una volta, “smuove la classifica”.
Il Toro perde a Udine una gara stregata. Nel primo tempo i granata si fanno vedere pochissimo in avanti. Ne approfittano i padroni di casa che si portano in vantaggio con Okaka. Nel secondo tempo entra Zaza e sembra che le cose cambino. Ma il Toro non punge; ci prova in tutti i modi, ma, anche se Mazzarri butta in campo tutti gli attaccanti che ha, compreso il rientrante Iago Falque, il risultato resta inchiodato sull’uno a zero fino alla fine. Per l’Udinese, che raggiunge a dieci punti proprio il Torino, è festa grande. Per il Toro è la quarta sconfitta ed è crisi.
Al Milan non basta la cura Pioli, nuovo allenatore dopo l’esonero di Gianpaolo. I rossoneri giocano una buona prima mezz’ora e vanno in vantaggio. Ma il Lecce pareggia con Babacar nonostante un rigore parato da Donnarumma. Poi entra Piatek e segna ma al 92mo il Lecce, con Calderoni riacciuffa un pareggio ormai insperato.
Vince anche il Parma contro il Genoa. Un rotondo 5-1 che proietta gli emiliani nella parte alta della classifica e conferma i genovesi al penultimo posto.
La giornata si concluderà stasera con Brescia Fiorentina, in attesa della ripresa delle coppe europee che ripartiranno martedì con il terzo turno dei preliminari.