Walter Mazzarri è il candidato perfetto per la presidenza della Regione Valle d’Aosta. La dichiarazione dell’allenatore del Torino, dopo aver condotto la squadra a perdere in casa per 7 a 0, è la stessa utilizzata da chi, nella Vallée, non vuole andare al voto nonostante le ripetute inchieste sui rapporti con la ‘Ndrangheta:
Non abbandono la squadra in un momento di difficoltà.
Già, perché Mazzarri sarebbe stato pronto ad abbandonare la squadra solo dopo un trionfo in Champions, dopo uno scudetto, dopo almeno una Coppa Italia. Invece, non vincendo assolutamente nulla, resta incollato alla panchina come una cozza patella.
Lo stesso vale per la sfilacciata maggioranza che guida, malissimo, la Valle d’Aosta. Due pesantissime inchieste sui rapporti tra criminalità organizzata calabrese e politici avrebbero consigliato, per prudenza e soprattutto per dignità, le dimissioni generali ed un ritorno alle urne.
Invece niente. Al voto vogliono andare solo i politici che non sono stati neppure sfiorati dalle inchieste. Dunque Lega, Mouv, pochi altri. Sul fronte opposto chi ha paura di essere castigato dal voto popolare. Ed allora si inventano le dichiarazioni alla Mazzarri: “Restiamo incollati alle poltrone per il bene della Valle d’Aosta, per il cambiamento, per lo sviluppo”.
Strano che il cambiamento e lo sviluppo siano diventate priorità solo dopo le inchieste. Perché, negli ultimi anni, la Valle ha dovuto affrontare il declino, non la crescita. Però ora si cincischia, si cerca di rinviare il voto, sperando che i valdostani dimentichino gli scandali. Per questo si inventano, ogni giorno, nuove maggioranze, nuove alleanze pur di resistere abbarbicati al numero 18, il numero che garantisce una maggioranza. Una maggioranza, non la capacità di governare.
Ma anche se, in un sussulto di decenza, le cozze patelle si staccassero, i problemi resterebbero a causa della non eccelsa qualità della classe politica locale. Quali alleanze potrebbero nascere dopo il voto? In questa fase è probabile un successo della Lega. Ma è improbabile che possa raggiungere, da sola, la maggioranza per governare. Dunque un accordo con Mouv? Forse, ma in Lega qualcuno vorrebbe anche scegliere i candidati del partito alleato. E non è proprio il massimo per avviare un’alleanza duratura.