Tra le vittime della pandemia non poteva mancare la coerenza. Praticamente una strage. La Regione Toscana, sì, proprio quella che strillava contro ogni tentativo di frenare i migranti, ora invita i non toscani a fare le valigie, ed in fretta, per tornarsene a casa propria. Restiamo umani, ma lontani lontani. Non a 1 metro, ad almeno 10mila km.
E non era in Toscana quel sindaco che rovinava un palazzo storico collocando gommoni lungo le facciate in segno di solidarietà nei confronti dei migranti? A vedere le foto sembrerebbe proprio Firenze, ma sarà sicuramente una coincidenza.
Che dire del sindaco di Courmayeur che invita severamente i maledetti milanesi ad abbandonare immediatamente le seconde case per tornarsene in Lombardia? Ma quando deve incassare le tasse pagate dai maledetti milanesi mica è così disgustato. Pecunia non olet, la paura sì. Mentre gli arpitanisti, che sognano una nuova nazione con Valle d’Aosta, Savoia e un paio di cantoni svizzeri, hanno intimato alla Regione valdostana di chiudere i trafori con Francia e Svizzera.
Non che al Sud vada meglio. Le Regioni ed i Comuni non vogliono i loro concittadini tornati dal Nord dove studiano o lavorano. Ma non frignavano per la fuga dei cervelli? Per lo spopolamento? Per l’emigrazione?
E le sardine che fine han fatto? Non si vedono più a passeggio per le città con un libro sul volto al posto delle mascherine perché – assicuravano – il virus si combatte con la cultura. Sarà perché hanno chiuso le librerie e non possono più rifornirsi?