I mercati non sembrano essersi entusiasmati per il “cerotto Italia”. Ciò non significa che la manovra sia sbagliata in assoluto. Significa semplicemente che i camerieri dei burocrati di Bruxelles non sono in grado di contrastare la speculazione. Al di là del merito di un decreto che, comunque, non è un granché in termini assoluti. Anzi, è proprio scarso.
Ma la speculazione avrebbe scatenato l’offensiva anche in presenza di un decreto fatto bene, persino se i funzionari ministeriali fossero riusciti a scriverlo in un italiano decente per la terza media. Perché il primo problema di questo governo, e dei precedenti, è di non aver mai predisposto misure per contrastare la speculazione. Forte con i deboli, con i pensionati che cercano di mantenersi vivi camminando in un parco, e zerbinato davanti agli speculatori spacciati per filantropi.
Se poi si aggiunge un decreto ridicolo, il pasticcio è completo. Un decreto che si limita a tamponare, senza puntare sull’indispensabile ripresa. Ovvio che con la cifra a disposizione non si possa fare granché. L’unica certezza è il mantenimento dei fondi per migranti e per chi li sfrutta. Le risorse per la sanità sono insufficienti ed i governatori alle prese con l’emergenza cominciano a stufarsi di dover stare zitti per non alimentare le polemiche quando poi, dal governo centrale, arrivano forniture insufficienti e di infima qualità.
E l’economia? Arranca. Non è un dramma, se la situazione è limitata nel tempo. Ma è un disastro se si protrae. È un disastro se non si chiarisce, subito, che non ci saranno nuove tasse per pagare i nuovi debiti. Si dovranno pagare con la crescita, non con Iva e patrimoniale che distruggeranno il ceto medio, annienteranno i consumi interni, faranno collassare la maggior parte delle attività imprenditoriali italiane. E la crescita richiederà un piano di investimenti sulle infrastrutture, sulla formazione, sull’innovazione.
Solo degli irresponsabili non si rendono conto dei disastri che stanno provocando sommando il terrore per l’Elsavirus con quello per il futuro economico delle famiglie. Intanto nelle case arrivano le richieste di soldi dell’Agenzia delle entrate. È sempre l’ora dei vampiri. Ma in un’Italia che ha distrutto la scuola, nessuno ricorda più Ferrucci e Maramaldo. Una fortuna per gli esattori delle tasse.