Il terrore sparso a reti unificate per il virus ha avuto il pregio, per questo governo di inetti, di far dimenticare che esiste un futuro. Nonostante loro, ma esiste. E che gli errori di oggi si pagheranno per anni e anni. In ogni ambito dell’esistenza umana. Il terrore per la salute?
L’Oms (organizzazione mondiale della sanità) invita a fare attività fisica, all’aria aperta, ma il governo vieta anche le passeggiate nei boschi. Le ricadute non saranno solo quelle legate all’obesità ma riguarderanno ogni genere di malattia, non solo muscolare o cardiaca. D’altronde i soldi spesi ora per potenziare le strutture che i politici avevano distrutto dovranno pur servire a qualcosa.
Nel futuro ci saranno ancora problemi economici, di lavoro. Ma nessuno pare occuparsene e, tanto meno, preoccuparsene. Perché un Paese serio, che guarda al domani, si sarebbe accorto che la gestione dell’economia succube delle decisioni di Confindustria non ha alcuna prospettiva. La parabola di Confindustria si è conclusa, le ultime imbarazzanti presidenze rappresentano perfettamente la fine di un ciclo. Però ci si può attendere qualcosa di meglio dalla coppia Gualtieri/Patuanelli? Ovviamente no. Come sarebbe stupido illudersi sui risultati che potrebbero ottenere i grandi economisti berlusconiani, da Brunetta a Giacomoni (e se questi sono i migliori..).
In teoria, ma solo in teoria visto che si parla di Italia, dovrebbe esistere anche la politica estera. Sì, quella cosa strana di cui si occupano Usa, Cina, Russia. Ma se ne occupano anche Turchia, Iran, Israele, Arabia Saudita, Egitto, solo per rimanere nei paraggi. Già, ma loro non hanno il virus. Andrea Marcigliano, sul sito del Nodo di Gordio, spiega che il virus fa paura anche in Francia ma che non si trasforma in un terrore che paralizza le istituzioni. Così, mentre Giggino il ministro studia la geografia, Parigi si allarga in Libia pensando al dopo virus. Quando l’Italia avrà perso terreno anche sulle coste libiche, insieme a contratti miliardari.
Ma il governo di Roma è troppo impegnato a cambiare quotidianamente i moduli per uscire di casa, non può pensare al futuro. Tutti terrorizzati a guardarsi l’ombelico, e più lo rimirano più aumenta il terrore. Non si è ancora stati in grado di far partire una produzione industriale adeguata di mascherine, il massimo è stato pietire in giro per il mondo come accattoni morti di fame. Ricevendo aiuti da Russia e Cina, ma anche da Cuba e Vietnam. Paesi che consideravamo poveri e che, invece, mandano medici e materiali. Manda aiuti anche l’Egitto, proprio il Paese da dove avremmo dovuto ritirare l’ambasciatore per protesta, secondo i grandi strateghi di politica estera.
Vietato fare polemica, adesso. Ci penseremo dopo, quando Parigi e Mosca si saran spartite la Libia. Quando la nostra economia sarà stata distrutta. Quando gli obesi italiani affolleranno i lettini degli psichiatri ed i reparti di cardiologia.