E meno male che gli agenti di commercio avevano chiesto meno burocrazia per poter ripartire. In realtà l’avevano chiesto tutto gli italiani tranne i burocrati. E così sono arrivate le nuove autocertificazioni. Da compilare con estrema cura, soprattutto se si pretende di superare i sacri confini regionali.
Se vivi a Voghera puoi andare a Desenzano, a 160 km di distanza, ma se devi lavorare a Pontecurone, a meno di 30 km, devi sperare che le forze dell’ordine che ti fermano non facciano problemi per l’autodichiarazione. Affidarsi all’arbitrio di chi controlla non è proprio il massimo, per chi deve lavorare.
Però gli agenti di commercio avranno un compito nuovo da svolgere, se vorranno sopravvivere. Nuovo e sgradevole poiché saranno costretti a fornire consigli non richiesti ed ancor meno graditi. Li dovranno fornire alle mandanti, spiegando come fare per rimettere in moto un mercato drammaticamente fermo.
In queste settimane, in questi mesi, è stato fatto poco o nulla per mantenere la finalizzazione della clientela. E quel poco è stato fatto male, malissimo. Perché nei primi giorni di emergenza la retorica strappalacrime poteva anche funzionare; dopo più di due mesi di arresti domiciliari la retorica suscita fastidio, ripulsa. Mentre in maggioranza si è scelto di non comunicare più niente, di risparmiare in una fase di difficoltà economica.
Ora, per provare a ripartire, servirà un rapporto più stretto, più immediato con la realtà. Servirà conoscerla, la realtà, perché ci si vive dentro, perché se ne fa parte. Non perché la si studia come se si fosse un entomologo. Gli agenti di commercio rappresentano questo contatto tra le imprese e la realtà. Hanno il polso della situazione, parlano con mogli e figli, con vicini di casa infuriati per la reclusione o spaventati per le timide aperture. Sanno quali sono le esigenze del mercato perché conoscono le persone che rappresentano questo mercato.
E, dunque, devono avere il coraggio non solo di superare i controlli di una burocrazia ottusa, ma anche di spiegare come comunicare la ripresa. Rinviando le polemiche per il rinnovo dell’Enasarco e concentrandosi sulla promozione anche in mancanza di investimenti da parte delle aziende.
17 commenti
comunque ” brilla ” il silenzio assoluto di ENASARCO !
La nostra agenzia Rappresntante diverse aziende e concordo sulla totale assenza di iniziative da parte di quasi tutte. L’ Enasarco invece non mi ha stupito perché non ha mai fatto nulla per i suoi iscritti (finanziatori) e coerentemente non fa nulla nemmeno ora.
SI CERTAMENTE AVREBBERO DOVUTO IMMEDIATAMENTE INVIARE UN SOSTEGNO AI COLLEGHI CON BASSO REDDITO
Enasarco? Un buco nero che divora il 17% dei guadagni di un agente!
SOSTEGNO ECONOMICO MENSILE E PRESTITI A FONDO PERDUTO PER LA NOSTRA CATEGORIA!!!
TI RISPONDO SEMPLICEMENTE RICORDANDOTI CHE ALLA FINE DELLA TUA CARRIERA PERCEPIRAI DUE PENSIONI, OVVIAMENTE UNA IN PIU’ DI MIGLIALIA DI CATEGORIE DI LAVORATORI
Per fronteggiare questa crisi, che non si sa quando finirà, non si parlava di dare la possibilità agli agenti di chiedere il FIRR accantonato? Si tratta di soldi degli agenti e con l’attuale crollo delle vendite quale migliore aiuto se non quello di poter usufruire del FIRR? Proporrei una raccolta firme da parte di tutti gli agenti per modificare il regolamento e dare libero accesso a questi fondi!!!
perché invece non cerchiamo di capire chi ha inventato l’enasarco essendo un doppione dell’inps tra l’altro se le cose vanno male lo stato se ne sbatte però ti obbliga a iscriverti questa è l’assurdità tanto varrebbe essere tutti sotto inps ci sarebbe un carrozzone in meno da mantenere di persone che non servono agli agenti
Sono pienamente d’accordo, é nostro diritto chiedere i nostri soldi !
Sono d’accordo.
Sono d’accordissimo.
Enasarco ente inutile non ci aiuta per niente , ma i soldi li prendono lo stesso. Sono degli avvoltoi che mangiano i nostri soldi
Cosa
Ma cosa si può pretendere da un ente privato parassita ( enasarco) che ci manda in pensione a 67/72 anni … peggio dell inps
Noi agenti di commercio dobbiamo pensare sempre a tutto. Ma a noi chi ci pensa? Le aziende non stanno pagando le provvigioni. L’Usarci continua a mandare mail incocludenti come al solito e noi come al solito faremo il lavoro per tutti.
E SE CI METTESSIMO TUTTI D’ACCORDO PER SMETTERE DI PAGARE L’ENASARCO A UNA DATA DA CONCORDARE …?
E SE FOSSERO OBBLIGATI A RESTITUIRCI QUANTO VERSATO DAGLI AGENTI E DALLE MANDANTI…?
SIGNORI DELL’ENASARCO , NON CREDETEVI IN UNA BOTTE DI FERRO, PRIMA O POI…
VOI DI USARCI INSIEME ALLE VOSTRE CONSORELLE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA SIETE COME CON LA PANCIA PIENA E VI SPARTITE INTERESSI E TORTA INSIEME A ENASARCO