In un Paese normale le dichiarazioni, intercettate, del giudice Palamara avrebbero portato alle dimissioni immediate del magistrato e ad un altrettanto immediato intervento del presidente della repubblica, in quanto anche presidente del Csm, che avrebbe dovuto decidere una totale riforma della mala giustizia.
Non avrebbe tollerato, un Paese normale, l’aggressione decisa a tavolino dai magistrati contro un politico dell’opposizione.
Invece, nello Stato Libero di Bananas, la giustizia funziona in modo molto ma molto diverso e, di fronte a dichiarazioni indecenti, il presidente della repubblica tace. Fastidiosamente ma significativamente. Non è certo una bella immagine, non è certo una garanzia di giustizia e di imparzialità.
Ma è anche l’inevitabile conseguenza degli infiniti errori di un centrodestra che esiste solo sulla carta. Un centrodestra che ha governato ma che non è stato in grado di riformare la giustizia. Un centrodestra che, a livello di elettori, si lamenta perché i grandi quotidiani ignorano la vicenda e lo stesso fanno Rai, Mediaset e La 7. Anche in questo caso si tratta degli effetti della disastrosa politica dei vertici del centrodestra per quanto riguarda l’informazione.
Investimenti diretti nel settore? Zero. Investimenti dei vari sostenitori? Zero. Gestione della Rai quando il centrodestra governava? Pessima. Ancor più emblematica la questione dei rapporti tra Lega e Fdi con Berlusconi per quanto riguarda Mediaset. I due partiti si sono spartiti le poltrone e gli strapuntini con Forza Botulino senza mai pretendere un briciolo di correttezza informativa da parte del Tg5, ossia il tg più seguito nelle reti del teorico alleato. Senza volere un’informazione schierata, sarebbe stato sufficiente un briciolo di onestà intellettuale. Invece niente.
Più facile, e meno costoso, frignare un po’. Chiedersi cosa sarebbe successo se un magistrato avesse fatto simili dichiarazioni nei confronti di un esponente del Pd, immaginarsi campagne di stampa indignate, girotondi e cortei di protesta, con o senza mascherine.
Ma se il centrodestra non è capace a mobilitare la protesta, se non è capace di organizzare una rete di controinformazione, se non è capace di predisporre una riforma della giustizia, se non è in grado di formare giovani che intraprendano carriere da magistrato, da giornalista, da docente universitario, perché frignare se altri sono in grado di fare tutto questo? Se gli altri sono in grado di occupare i posti di potere?
Salvini andrà incontro ad un processo ingiusto, in un clima assolutamente scorretto. E a quel punto, forse, si renderà conto degli errori commessi.