Non di solo pane vive l’uomo.
Va bene, Boccia non lo ha studiato e monsu Bergoglio si guarda bene dal riproporre questi vecchi slogan che non capisce: saranno di Armando Testa? Una pubblicità di Carosello? In ogni caso le pecore matte ed i loro pastori si affannano a ribadire che all’homo italicus il pane deve bastare. Fa che t’nabi..
Questo spiega perché il pessimo ministro si faccia intervistare per spiegare al gregge che, prima delle vacanze, viene il terrore e la prevenzione. Perché – questo è il concetto chiave per uno che di concetti non abbonda – il turismo è solo un problema economico e, dunque, di secondaria importanza.
Al di là del peso del turismo sul Pil italiano (il 13%, pari a più del doppio rispetto al settore auto) e, soprattutto, sulle risorse necessarie per pagare il lauto stipendio al ministro Boccia ed ai suoi complici, quello che proprio non è chiaro ai dittatorelli dello Stato Libero di Bananas è che l’uomo non vive solo di pane e lavoro. Esiste, al di fuori delle stanze del governo, un mondo composto da persone che hanno un cervello, che amano il bello, che si commuovono davanti ad un tramonto sul mare, davanti ad un’alba sulle vette, davanti a una vela sul lago.
Che apprezzano un concerto più di un Cd; che dopo una settimana di lavoro vogliono incontrare gli amici per condividere una cena divertente; che vogliono fare sport o rilassarsi in un’atmosfera diversa dalla routine quotidiana; che dopo un anno in fabbrica o in ufficio ritengono di aver il sacrosanto diritto di uscire dai confini urbani per godersi il meritato riposo in mezzo alla natura, in un museo, in un hotel o in una seconda casa pagata non da Boccia ma con i propri sacrifici.
Questo è il turismo. Vedere, conoscere, condividere, amare. Non è solo economia, a differenza di ciò che pensa il ministro (sempre che pensi prima di far dichiarazioni di assoluta ignoranza). I bambini devono crescere con negli occhi, nel cuore e nel cervello le immagini di qualcosa di bello, di affascinante. Devono imparare ad esser parte della bellezza, che non consiste in immensi scatoloni orrendi che deturpano le periferie urbane. E gli anziani hanno il diritto di conservare nei propri occhi le immagini di ciò che di bello è rimasto intorno a loro.
Tutto questo produce anche Pil, occupazione, tasse? Meglio ancora. Ma il turismo è anche vita, soprattutto vita. Forse è per questo che non piace ai dittatorelli che sognano un’Italia di pecore e di morti viventi.
1 commento
Durante il covid19 si è parlato di carceri in rivolta, di evasioni, poteva sembrare un disegno esterno, poi non si è saputo più nulla come tante cose occultate, come Bibbiano. A Fuori dal Coro Salvini parla di uno strano disegno. Effettivamente oltre a dare l’impressione di essere tutti d’accordo rispetto a ciò che succede altrove qui sembra veramente uno scacchiere disegnato dove tutti hanno un ruolo e lo compiono. Il turismo rientra nell’annientamento. Intanto l’Italia piange il suo Popolo.