Polli da allevamento. Grazie ai dittatorelli dello Stato Libero di Bananas i ragazzi italiani andranno a scuola per essere inseriti in apposite stie di plexiglass (bisognerà spiegare ad Azzolina cosa sono le stie).
Ora il ministro tenta una marcia indietro, assicura di non aver mai pensato alle gabbie, in realtà non ha mai pensato e basta.
Una delle tante assurdità di un governo di incapaci, ma il vero problema non è rappresentato dalle imposizioni ministeriali bensì dall’entusiasmo con cui vengono accettate da una consistente parte dei sudditi. Soprattutto dalle pecore, ovviamente.
“Sono decisioni prese per il nostro bene e – intimano sui social – vanno rispettate. Bisogna insegnare ai bambini ad accettare le regole del governo”. Bambini costretti a star chiusi in gabbia per ore. Senza neppure la possibilità di un contatto fisico con i compagni durante gli intervalli perché bisogna mantenere le distanze sociali. Ovvio, e sacrosanto, che molti genitori non vogliano rimandare in classe i propri figli in queste condizioni.
Il gioco, per i dementi che impongono i comportamenti, è diventato un tabù. Si fa ripartire il campionato di calcio, perché è un immenso e squallido business, ma si vieta ai bambini di giocare a pallone. Per “il loro bene” li si vuole trasformare in burattini vigliacchi, facilmente manipolabili, privi di relazioni umane con i coetanei. Qualunque pediatra, qualunque psicologo non foraggiato dai dittatorelli potrebbe spiegare l’importanza del gioco e dei rapporti amicali nell’infanzia e nell’adolescenza.
Ma alle pecore non interessa. Loro marciano ligie verso il macello. Se il pastore ordina di rinunciare a tutti i risparmi per mantenere i renitenti alla vanga, loro applaudono perché sono sicuri che la decisione è presa per il bene comune. Perché i dittatorelli sono illuminati dalla grazia divina. Poco importa che il curriculum di qualunque oppositore sia migliore di quello di Azzolina, se un qualunque avvocato di serie B sia più competente di Bonafede, se un qualsiasi professore di scuola media conosca la geografia del mondo meglio del ministro degli Esteri. Loro sono la casta, gli unti dal signore.
E, dunque, si possono sacrificare le nuove generazioni sull’altare delle idiozie imposte dal governo. Seppelliamo i bambini nelle bare di plexiglass in aule di scuola. Dopo aver vietato di giocare in spiaggia con gli amici, come ricorda sempre il Tg5, telegiornale berlusconiano di sostegno al governo Conte. Se sopravviveranno saranno pronti a seguire il lìder minimo sino al suicidio finale.
Oppure, è la speranza, si stuferanno prima dei vigliacchi delle imposizioni inaccettabili. I più grandi, già dalle medie, trasformeranno i pannelli isolanti in superfici da imbrattare con le bombolette di vernice. I più piccoli li useranno per attaccare disegni vari. Per isolarsi definitivamente dagli insegnanti. Non dai compagni. Perché un branco di ignoranti trasformati in ministri non sa che, su un banco, non si sta chinati in avanti. Ma seduti con il viso al di fuori del perimetro del banco e della gabbia. Dunque gli studenti parleranno senza problemi e senza limiti con i vicini di destra e di sinistra. Penalizzando i rapporti con chi è nel banco davanti o di dietro.
Ma per saperlo, i ministri e gli esperti avrebbero dovuto frequentare le aule scolastiche, non solo i bagni.
Quanto agli intervalli, chi sarà l’idiota che si metterà ad impedire di fraternizzare con la compagna di scuola? Con gli amici del calcetto? Gli stessi idioti che pensano di controllare i bambini sulle spiagge o gli escursionisti sui sentieri di montagna utilizzando i droni? Lanceranno il nuovo gioco dell’estate: abbatti il drone spia a sassate.