Non c’è popolo più stupido degli americani.. la cultura, non li ha mai intaccati.
Si illudeva, Giorgio Gaber, ma era il 1976. Sono trascorsi gli anni ed il virus ha colpito un po’ ovunque. Con effetti devastanti. In realtà questo lo aveva previsto: “Non ho mai visto qualcosa che sgretola l’individuo come quella libertà lì, nemmeno una malattia ti mangia così bene dal di dentro… La libertà è alla portata di tutti, come la chitarra, ognuno suona come vuole, e tutti suonano come vuole la libertà”.
Ed oggi, a più di 40 anni dal testo de “L’America”, la libertà imposta dagli yankee vuole la distruzione di tutti i simboli che rappresentano la Storia, la nostra come la loro. Si abbattono i monumenti agli eroi sudisti della guerra di Secessione, sputando sui milioni di sconfitti. Nessuna pace per i morti che hanno combattuto per la propria terra.
E poi si è passati ai simboli dell’odiata Europa, a partire dalle statue di Cristoforo Colombo. Un Paese privo di Storia e di Cultura non può che giudicare il passato con il proprio metro del presente. E sin qui, fatti loro. Il problema è che il virus americano ha contagiato l’Europa dei servi. Ed allora si abbattono le statue anche nel Vecchio Continente. Per la felicità di quelle associazioni che, in Italia, vogliono vietare Dante nelle scuole, vogliono cancellare affreschi, nascondere quadri, bruciare libri. Per costruire una nuova Italia che piaccia a Fiano, in un’Europa che piaccia alla speculazione internazionale che vuole l’uomo indifferenziato, consumatore unico in ogni parte del globo.
Chi si era illuso che l’altro virus, il Covid 19, potesse fermare la globalizzazione, ora si trova a fare i conti con una nuova offensiva dei globalizzatori. L’offensiva finale che deve cancellare ogni simbolo della Storia dei popoli per sostituirlo con le insegne dei McDonald’s.
L’Italia, grazie a sardine avariate, è in prima linea ma non è sola. Il sindaco pakistano di Londra è perfettamente allineato. Altri seguiranno. Mentre i teppisti di casa nostra imbrattano monumenti a casaccio, chiedono la distruzione della statua dedicata a Montanelli, insozzano qualunque riferimento al passato. Giusto così: meglio cancellare il ricordo di un’Italia che è stata grande e che ora è rappresentata da Mattia Santori.
Un’operazione disgustosa, resa possibile da una scuola che ha creato generazioni di ignoranti e da un’opposizione che ha sempre evitato di creare un’alternativa culturale sostenuta da adeguati mezzi di informazione. In fondo i distruttori dei simboli del passato sono i perfetti esecutori della caccia alle streghe creata, anche, dal Tg5 berlusconiano grazie ad Olla.
Per ora la caccia punta alle statue, presto nel mirino ci saranno le persone.
2 commenti
Per Montanelli hanno ragione, uno stupoido chiacchierone che non merita attenzione..