Un plauso ai gestori delle spiagge liguri è doveroso. Anzi, potrebbero pure meritare un monumento per la felicità di esseri come Raimo Il Censore, pronto a stilare le liste di proscrizione per i difensori delle statue (puah, doveroso) e le liste dei fini intellettuali che le voglio abbattere perché sì (un bonus governativo se lo sono meritati).
Ma cosa hanno fatto di così meraviglioso i gestori delle spiagge? Hanno compreso per primi il significato di “distanziamento sociale”.
Qualcuno, ingenuo, aveva creduto che si trattasse del solito errore della banda di ignoranti che governano. Distanziamento sociale invece di distanziamento fisico o simili. Invece no. Volevano proprio la separazione sociale. I ricchi di qua, i puzzoni di là. Ed allora, invece delle buffonate a base di plexiglas, è sufficiente aumentare i prezzi di ombrelloni, sdraio, lettini, consumazioni al bar e pranzo negli stabilimenti balneari. Risultato? Il distanziamento. Perché i puzzoni non possono permettersi di spendere più di 200 euro per una sola giornata al mare per una famiglia. Tra benzina, autostrada, spiaggia. E senza abbuffarsi di piatti particolari, senza cena in Riviera. E scegliendo località tra quelle meno famose. Altro che “una giornata al mare, solo e con mille lire” come cantavano Paolo Conte e l’Equipe 84..
Il distanziamento è fatto.
Poche persone, lontane, comode.
In questo modo si frenano anche le proteste dei lavoratori che dovranno rinunciare alle vacanze perché Confindustria ha dichiarato che le fabbriche devono restare aperte sempre. Se i puzzoni non possono permettersi di andare neppure un giorno al mare, tanto vale che lavorino. Così potranno pagare più tasse per distribuire bonus consistenti ai gestori delle spiagge che lamenteranno un calo di presenze.
Cosa dicevano i dittatorelli e gli esperti a proposito del rilancio del turismo italiano?