Di fronte al disastro provocato sulle autostrade liguri dai cantieri aperti in concomitanza con gli esodi per le vacanze, sorge il dubbio se si tratti di una ignobile manovra del ministro De Micheli, per colpire una Regione guidata dal centrodestra (con Toti presidente) o se sia l’ennesima dimostrazione di imbecillità di una burocrazia che è la principale causa di crisi italiana.
Un dubbio rafforzato dalle scelte, altrettanto demenziali, relative alle ferrovie liguri che, nei prossimi giorni, ridurranno il numero dei treni per trasferire i passeggeri sugli autobus. Che, di conseguenza, andranno ad accrescere il caos su strade ed autostrade oltre a provocare disagi e ritardi agli sfortunati utenti.
Un Paese di idioti o di sabotatori? Tertium non datur. Ma la bilancia pende verso la prima ipotesi. Perché se la Liguria è la Regione più penalizzata, i cantieri estivi stanno caratterizzando l’intera rete autostradale, a prescindere dai concessionari.
Tutti lavori che avrebbero potuto essere realizzati senza problemi nel periodo degli arresti domiciliari. Nessun rischio per i lavoratori, che operano sufficientemente distanziati, nessun danno ad un traffico pressoché inesistente, là possibilità di impiegare utilmente la manodopera invece di buttare i soldi pubblici con la cassa integrazione.
Macché. E non è solo un problema delle autostrade. Perché lo stesso vale per i lavori da avviare nelle diverse città, a prescindere dai colori delle amministrazioni. È la dimostrazione non solo della stupidità, ma anche del disprezzo nei confronti dei sudditi. Riasfaltare le strade dissestate? Colmare le buche? Cambiare i binari dei tram? Solo quando sono finiti gli arresti domiciliari e si è potuto creare disagi a chi si deve spostare per lavoro o per divertimento. Perché, così, i sudditi si accorgono dei lavori. Se, invece, li si realizza quando tutti sono chiusi in casa, si rischia che il popolo non si accorga degli sforzi.
E pazienza se i disagi penalizzano un turismo in crisi: si utilizzeranno altri soldi pubblici per sostenerlo, per aiutare anche chi fa pagare 8 euro uno spritz.
Pazienza pure se gli ingorghi provocano ritardi a chi va a lavorare. I ritardi rappresentano un costo, ma ai burocrati non interessa. Loro hanno norme, regolamenti, cavilli. La vita vera è qualcosa che non li tange. Perché sono consapevoli di essere una casta intoccabile: i politici passano, i burocrati restano.