Bugliano, ridente Comune toscano. Ridente, di sicuro. Anche perché è un Comune totalmente inventato. Come sono totalmente inventate le notizie che vengono fatte filtrare da una inesistente amministrazione e da una altrettanto inesistente opposizione. Forse è proprio questa inesistenza a rendere credibile il gioco.
Perché, immancabilmente, ad ogni notizia relativa a Bugliano scatta il riflesso pavloviano di chi vigila sui social e strilla: “È una fake!”. Magari sarà felice quel popolo che non ha bisogno di eroi, ma è sicuramente infelice il popolo che ha una sovrabbondanza di dementi che si credono geni e si sentono in dovere di trasformarsi in delatori e censori.
Lercio, altro sito divertente e geniale, si è salvato perché ha scelto un nome che lascia pochi dubbi (anche se gli idioti che confondono una battuta con una notizia non mancano neppure in questo caso). Bugliano, invece, gioca proprio sull’ambiguità e sulla ignoranza del lettore. Gioca, appunto, perché sono notizie dell’assurdo, che solo menti obnubilate possono confondere con notizie false.
Eppure ce ne sono tante, in Italia, di menti obnubilate. Sono i meravigliosi risultati di una squola (con la q, così Azzolina capisce) che sforna diplomati non in grado di comprendere un testo in italiano. Sono i meravigliosi risultati di una informazione appaltata agli Olla di turno, alle Gruber; di intrattenimenti televisivi a base di Barbare D’Urso o di Uomini e donne della De Filippi.
Nessuno stupore, dunque, di fronte all’indignazione per i provvedimenti presi dal Comune di Bugliano. In attesa che Lamorgese nomini un commissario..