Leo Longanesi diceva: “Non datemi consigli. So sbagliare da solo”.
Nella scelta dei libri questa massima è preziosissima. Ognuno di noi deve correre il rischio di sbagliare nella scelta. Solo così riuscirà ad orientarsi nel marasma delle offerte editoriali per inseguire la costruzione della sua “biblioteca ideale”.
Tuttavia continuiamo nelle proposte per questa estate. Ciascuno sarà padrone di farsi prendere dalla curiosità o di orientarsi altrove.
Alessandro Amorese ha appena dato alle stampe per la sua casa editrice “Rivolte. I fermenti nazionalpopolari da Avola a Reggio Calabria” (Eclettica Edizioni, €18). Il tema era già stato affrontato sul numero 5 di Storia Rivista, l’eccellente bimestrale che lo stesso Amorese pubblica ormai da tre anni. Come dice Angelo Mellone nella prefazione, questo volume “colma una lacuna”, un “buco” nella storia dell’Italia contemporanea, a serie di eventi frutto di un disagio sociale che la Destra politica seppe solo parte caricarsi sulle spalle tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70. Da Battipaglia alla Rivolta di Reggio Calabria, dai fuochi di Pescara alla sommossa dell’Aquila, dall’eccidio dei braccianti ad Avola alla Rivolta del pallone a Caserta, ci fu in quegli anni un’Italia che sfuggiva agli schemi di scontro tra potere democristiano e ideologia marxista, e che ebbe la forza e il coraggio di scendere in piazza battendosi contro la partitocrazia e andando oltre la contrapposizione tra le classi sociali. E che, proprio perché sfuggiva alle classificazioni di comodo, subì una feroce repressione. Amorese affronta, per la prima volta in modo organico l’argomento, avvalendosi di testimonianze e documenti dell’epoca.
Sempre Amorese ha riproposto “2 agosto 1980. Un’orazione Civile” di Gabriele Marconi (Eclettica Edizioni, €12). Si avvicina il quarantesimo anniversario della strage di Bologna, e ci dovremo sorbire l’ennesima e stucchevole tirata antifascista. È certamente il caso di ripercorrere quelle tragiche vicende in merito alle quali è ormai dimostrato che dietro il crimine più sanguinoso degli anni di piombo ci furono un’enorme quantità di depistaggi, omissioni e indagini piene di lacune. Marconi ha ripreso qui una sua orazione civile, aggiornandola alle più recenti indagini, e punta il dito contro le incongruenze e i punti oscuri della ricostruzione ufficiale. Ma soprattutto invita a riflettere sui tanti “perché?” rimasti senza risposta e sulle strade che non si sono volute percorrere.
Per chi volesse invece risalire alle origini del pensiero non conformista europeo consigliamo “Lo spirito classico della rivoluzione” di Charles Maurras (OAKS Edizioni, pp.191, €18). Introvabili ormai da tempo i suoi testi pubblicati negli anni settanta dalle Edizioni del Borghese, ci si può “accontentare” di questa pregevole antologia del leader dell’Action Française, formazione politica di destra, cattolica e monarchica che si batté strenuamente contro il declino dell’Europa e dei suoi valori millenari. Una lettura che consigliamo non solo per il suo carattere di documento storico ma soprattutto per il valore eterno delle idee che vi vengono espresse.
Ma se alla fine di queste letture vorrete “rinfrescarvi” con qualcosa di più leggero, perché non immergersi nelle pagine di “Un uomo in mutande. I casi del maresciallo Ernesto Maccadò”, ultima fatica di Andrea Vitali (Garzanti, pp. 320, €18,60)? Come mai un uomo in mutande correva per la strada in piena notte? E come mai a vederlo pare sia stato soltanto il matto del paese? Nella Bellano del buon tempo che fu Vitali riesce a collocare l’ennesima storia divertente e leggera, senza mai essere banale, dimostrandosi una volta di più il degno erede di Piero Chiara.
Buona lettura! (Fine)