“Papà, ma noi siamo… animali? – mi guarda con quel broncio corrucciato. Che ha sempre quando una domanda lo inquieta – Intendo come Birbo. O come Jack…”
Birbo è il nostro gatto. Anzi gattone, un selvatico/selvaggio che però con lui va d’amore e d’accordo. Jack il cane di un mio amico e vicino. Un socievole bastardone d’infinita pazienza. E con mio figlio ce ne vuole…
Sì. Siamo animali. Anche se siamo diversi. Loro sono gatti e cani. E noi uomini.
Ci pensa un po’. Poi…
“E perché siamo diversi? E perché, papi, siamo tutti animali? Anche gli altri, non solo cani e gatti, elefanti, leoni, foche…”
Certo, tutti. Anche gli ornitorinchi.. rispondo ridendo. Ma non raccoglie. Per lui la domanda è troppo seria.
Già, perché? E come dargli una risposta. Darwin, certo. Oppure la Genesi… O entrambi…
Ma rischierei solo di confonderlo. E poi non sono un genetista. E neppure un biblista…
Animale… La parola. Ecco, vedi, “animale” vuol dire che hai l’anima. E che sei vivo. Perché è l’anima che ti dà la vita. Che ti permette di muoverti, di avere sensazioni, emozioni. Sentimenti… Noi ce li abbiamo. E anche Birbo e Jack. Anche se siamo diversi. E li proviamo in modo diverso.
Speriamo gli basti… Invece…
“Allora tutti gli altri? Non hanno sensazioni? Non sono vivi?”
Tutti gli altri chi?
“Boh… Gli insetti… Le piante…”
E qui la cosa si fa difficile. Ma, ormai, una chiave almeno la ho trovata…
Insetti… La parola indica qualcosa che è diviso. Una unità separata in tante parti. Se non erro il primo ad usarla è stato Plinio il Vecchio. Per tradurre il termine greco “entomo”. Dietro al quale, ci scommetto, c’è come sempre Aristotele. O la sua scuola. Tutte le categorie derivano dall’Organon…
Naturalmente Plinio e i peripatetici glieli risparmio. Semplifico e traduco.
Vedi, gli insetti non sono individui. Non hanno una personalità singola. Come te. O come Jack e Birbo… Perché Jack è un cane tranquillo, mentre, ad esempio, Pepito (altro cane del mio amico) è sempre in agitazione. E Birbo è un gatto coraggioso. Mentre la nostra Kira è timida e paurosa…
“Mentre per gli insetti non è così, papi?”
No. Tutte le formiche si comportano allo stesso modo. E così le api. È come se avessero una sorta di personalità, di anima collettiva…
Lo so, non è scientifico. Ma io sto cercando di fargli capire. A un bambino di soli 13 anni… E poi mica sono un entomologo… Anche se lo Jünger di “Cacce sottili”….
Ci pensa un po’. Appare incerto. Mi sembra quasi di sentire il ribollire delle sue meningi…
“E le piante? Tu mi hai detto che sono vive. Però adesso dici che l’anima loro non ce l’hanno… Allora quella di prima era una bugia…”
No. Non era una bugia. Le piante sono vive. E sentono come noi la fame e la sete. Soffrono se strappi una foglia, se spezzi un ramo. Hanno sensazioni. Nascono e muoiono. Ma non hanno sentimenti. Non nel senso nostro, almeno. Sono “vegetali”. E quindi hanno la vita. Ma non l’anima.
Ancora silenzio. Ancora quell’espressione corrucciata. Poi…
” E i minerali? “
E minerali cosa? Mi ha colto di sorpresa stavolta.
” Si, dai papi… I sassi, le pietre… Quelli non sono mica vivi allora… “
No. Non nel senso in cui lo siamo noi, i cani, gli insetti. E anche le piante…
“Però… però esistono. Ci sono. No? E quindi… in qualche modo sono vivi… “
A questo punto sono davvero a corto di risposte. Capita. Ma qui non c’è la campanella, come in classe, a salvarti. E c’è un inquisitore che non molla l’osso.
Pietre, sassi. Minerali. Sono come le ossa. Le ossa sostengono il nostro corpo.
I minerali sono le ossa della Terra. Che è viva, nel suo insieme. Come noi siamo vivi. Gli antichi la chiamavano con molti nomi, la Terra. Gea. Demetra. E dicevano che era una Dea. Una Donna grande e bellissima…
Questo lo sembra aver colpito. Sorride, finalmente. Poi..
“Oh, è l’ora di Alvin in tv!” e scappa via…
Salvato in corner…