Sulla Rai si ripetono ogni sera, dopo il Tg1, le immagini delle Teche che ripropongono tempi più o meno lontani. E spesso, sullo sfondo delle esibizioni dei cantanti più noti compare la scritta Saint Vincent. Perché c’è stata un’epoca in cui la “Riviera delle Alpi” rappresentava l’alternativa a Sanremo. Alternativa come Casino, alternativa anche musicale. D’inverno il Festival in Liguria, e qualche mese dopo il Disco per l’Estate in Valle d’Aosta. Una manifestazione di successo che indicava le canzoni che si sarebbero suonate nei jukebox, ballate sulla spiaggia. Poi il Disco per l’Estate è scomparso ma Saint Vincent ha ospitato ancora altri eventi di richiamo.
Pare quasi impossibile, osservando la situazione attuale. Certo, il Casino de la Vallée non è più la gallina dalle uova d’oro che arricchiva tutti. Si è trasformato in un problema anche giudiziario. Ma la cittadina ha perso la grande musica, i grandi convegni, le manifestazioni internazionali. La crisi è stata affrontata all’italiana (altro che autonomia e indipendenza..), con tagli che hanno portato ad un’ulteriore riduzione delle iniziative, con conseguente nuovo taglio degli investimenti. Un circolo vizioso. Si è investito, e molto, solo nella ristrutturazione del Grand Hotel Billia che, però, non ha trascinato la ripresa dell’ex Riviera delle Alpi per assoluta mancanza di idee. Ma illudersi che qualcuno capisca che non basta spendere per mattoni e cemento per rilanciare il turismo, è sicuramente eccessivo. La promozione è un optional, o più probabilmente un costo inutile e fastidioso. Gli incontri che richiamavano ospiti internazionali e giornalisti italiani e stranieri sono un lontano ricordo. Troppo faticoso organizzarli, e poi ora c’è l’alibi del Covid e del distanziamento. Il turismo in streaming è un’idiozia.
Dunque niente più musica, niente convegni, un po’ di gioco d’azzardo in concorrenza con le sale aperte in tutta Italia a base di slot e scommesse, niente più squadre di calcio in ritiro, lontani dalle piste da sci. Restano le Terme, ma con numeri lontani da quelli delle Terme di Pré St.Didier. Per Saint Vincent è arrivato il momento di decidere cosa fare da grande. Quale futuro scegliere, come realizzarlo. In una Valle che ha sempre meno soldi e che sta sprecando l’occasione di un nuovo sviluppo poiché non fa nulla per attirare una classe dirigente che non vuole più vivere nelle grandi città. O meglio, qualcosa si inizia a fare: si aumentano i prezzi.