“Arriva la rivoluzione e non ho nulla da mettermi” era il titolo di una commedia di successo di Umberto Simonetta. Un titolo ed una commedia che forse hanno anche ispirato la striscia di Tullio Pericoli “Tutte da Fulvia il sabato sera”. Un mondo di rivoluzionari da salotto (che in qualche caso ha prodotto anche pericolosi assassini) che ora può trovare nuova ispirazione in Vicky Osterweil, autrice del libro “In defense of looting”, cioè In difesa del saccheggio. Quella pratica che riporta all’Italia degli espropri proletari del sabato pomeriggio, una sorta di accompagnamento dei cortei che attraversavano settimanalmente le maggiori città.
Dunque Osterweil, di fronte alle devastazioni che caratterizzano le “pacifiche” dimostrazioni democratiche statunitensi, sostiene non solo che sono comprensibili, ma pure giustificabili. Con un distinguo tra saccheggi di abitazioni, che non le piacciono, e saccheggi di botteghe e centri commerciali che rappresentano, invece, un accettabile sfogo di chi è arrabbiato. Perché si sente discriminato o vittima di razzismo? Non solo. Per rendere giustificabile il saccheggio, che altro non è se non una rapina di gruppo unita alla devastazione, è sufficiente che, in passato, il negoziante abbia trattato male il saccheggiatore. Basta uno sguardo non apprezzato, magari mentre il povero delinquente cercava di fregare qualcosa dagli scaffali.
Si va decisamente oltre al concetto di lotta contro la grande distribuzione che sfrutta i dipendenti e sfrutta ancor di più i piccoli fornitori. Qui siamo ormai all’antipatia personale elevata a ragione di ogni rivolta (la rivoluzione è una cosa troppo seria per lasciare che se ne occupi una Osterweil qualunque). E, per l’autrice, non ha alcuna importanza che il bottegaio sia bianco, nero o verde. Che sia trumpiano o democratico. Se hai osato aprire un negozio devi sentirti in colpa ed in perenne rischio. Ovviamente Osterweil è una esponente di quella strana roba che è la sinistra yankee, perfetto contraltare di quella roba ancora più strana che è la destra statunitense.
A livello politico sarebbe sufficiente considerare il tutto della maleodorante immondizia e far finta di nulla. Purtroppo, però, i miasmi Usa arrivano sino a qui. Le sinistre italiane si entusiasmano per gli Obama di turno. Sarà più difficile provare un sentimento diverso dalla noia per Biden, ma la politica dei suoi burattinai avrà effetti devastanti. Mentre a destra ci si innamora di Bannon per poi cercare di far dimenticare la passione quando scattano le manette. In ogni caso Osterweil può rappresentare, con le sue teorie, una perfetta alleata di Trump perché non tutti gli americani sono felici di vedersi distruggere auto, negozi, servizi solo perché un teppista si è sentito offeso da uno sguardo.