Luigi Fosson è un coraggioso imprenditore nel settore turistico. Ma in Valle d’Aosta è conosciuto ancor di più come Luis de Jyaryot, il più famoso cantautore patoissant. Da sempre legato ai movimenti indipendentisti, ha deciso di candidarsi nella lista Pays d’Aoste Souverain, considerata la potenziale vera sorpresa di queste elezioni, con un consenso in crescita quotidiana. Uno dei temi della campagna elettorale è la richiesta della Zona Franca.
Prevista dalla Costituzione, certo, ma la Costituzione prevede anche il diritto alla casa, al lavoro, ad una retribuzione adeguata.. Perché la Zf dovrebbe essere realizzata e tutto il resto no?
La Zf è non solo riconosciuta, ma essendo lo statuto della valle d’Aosta inserito nella costituzione, la mancata applicazione è già una ferita. Su questa ferita in passato sono stati posti numerosi cerotti: dal casinò ai buoni dei generi contingentati (caffè, zucchero, alcol) ai buoni della benzina, al riparto fiscale più o meno corposo. Credo che anzitutto vada creato il clima popolare di rivendicazione: se alle scritte degli anni 70 che inneggiavano alla val d’Aohta Libra sostituissimo le scritte che chiedono ZF e se intasassimo il web e i social con lo stesso messaggio credo che il tavolo con Roma si riaprirebbe. E di fronte ad un’eventuale sordità sarebbe Bruxelles l’interlocutore successivo e poi Strasburgo e perché no, come estrema ratio, l’Aja.
Perché avete deciso di presentarvi a queste elezioni?
La nostra presenza è un po’ anche un referendum sulla determinazione dei valdostani. Compresi quelli che, in buona fede, rilanciano il federalismo.. Difficilmente ci sarà governabilità dopo queste elezioni ed il primo atto dovrà essere la riforma elettorale per dare stabilità. Noi proponiamo sia la riduzione del numero dei consiglieri (per costringere i partiti ad allearsi, anche se con la nostra litigiosità…), sia soprattutto i collegi uninominali per dare rappresentanza diretta alle valli e alle zone meno rappresentate. In questo caso si potrebbe mantenere il numero attuale di consiglieri.
Come vedi il futuro della Valle? Turismo sostenibile o colate di cemento? E gli altri settori economici?
Noi siamo per uno sviluppo sostenibile, per un turismo soprattutto alberghiero, un’edilizia che preveda il recupero dei volumi esistenti e non utilizzati per non occupare nuove aree, un’agricoltura che progredisca nei suoi prodotti verso la qualità. A questo proposito l’esempio virtuoso è quello della viticoltura che vende bene tutto il suo prodotto perché di qualità. Lo stesso dovremmo fare per i formaggi e altri prodotti. Ma crediamo che in questo, come in tutti gli altri settori, compresa l’industria , vadano anzitutto ascoltati, senza pregiudizi, gli operatori. L’ascolto vero e non le lezioni impartite saranno la nostra vera forza. Fin’ora, spesso, sentendo qualche amministratore regionale veniva in mente Jannacci: ” quelli che ti spiegano le tue idee senza fartele capire”.
A quali alleanze puntate per il dopo elezioni?
Impegnati come saremmo nel creare un clima indipendentista, federalista, per noi in una cornice arpitana, attorno al monte Bianco, le alleanze saranno l’ultimo dei problemi. In ogni caso mai con i partiti italiani, quelli che come dice Cipollone della Lega sentono di dover difendere la Nazione Italiana da Bruxelles. In quell’esercizio non ci saremo. Valori come lotta alle mafie, antirazzismo sono parte del DNA di PAS. Ma l’indipendenza, l’autodeterminazione e l’autogoverno, insomma la libertà, sono i nostri fari.