“Pronto vorrei una scrivania wenge’ per l’ufficio” . “Wenge’ o rovere moro”. “Ma leggo sulla email…lei è un architetto?”. “Sì, mi scusi per la bambina” “Ma si figuri, viva i bambini! Lavora da casa quindi, in smartworking”. Così ci risponde un call center adibito a vendite di mobili in era covid19. Mentre un architetto, per mantenere la bambina, risponde dal call center, gli ordini professionali dei periti mandano entusiasti emails per partecipare a corsi di formazione obbligatoria da due crediti da 400 euro, fiduciosi che -dopo il calo vertiginoso degli iscritti – ci sarà qualche idiota che si iscriverà perché sono tenuti da professoroni che probabilmente non hanno mai usato una livella.
E siccome i codici deontologici vigenti nell’anno 2020 impediscono il lavoro dipendente , stuoli di avvocati dipendenti (non dichiarati tali ) saranno costantemente collegati per trovare i crediti non a pagamento già esauriti oppure valutare se cancellarsi da albo e cassa forense e, in barba al decoro professionale, andare a vendere codici civili.
Gli ordini degli psicologi si astengono “coraggiosamente” da ogni difesa degli iscritti i quali sono costretti a scendere spesso a patti con i servizi sociali a seconda del colore politico dominante – ma quasi sempre appannaggio dei soliti – per lavorare, in barba al giuramento di Ippocrate, giuramento del quale troppi medici di base si sono dimenticati.
Si parla di alcuni certo, non di tutti nell’Italia della clientela e dell’assistenza, certamente poche mele marce, che saranno seriamente perseguite. Perseguiti poi per cosa? Perché hanno fame? Certo è che nell’Italia dei suicidi non raccontati, delle aziende fallite, della cassa integrazione ormai al termine, di vecchi disincantati ma spesso induriti, di bambini abbandonati dallo stato e dalla società spesso frustrata da un grido gioioso, ma plaudente alle offese volgari e di cattivo gusto rivolte a chi non la pensa “univoco”, ancora ci sono quelli che condividono la stessa beata sorte di chi ci governa o siede comunque negli scranni di un Parlamento cui il Popolo puzza e va allontanato e disinfettato.
Questi mungono, minacciano, impongono senza alcun servizio vero e difesa degli iscritti i loro diktat. E il Paese, dove si è imposto un idiota linguaggio politicamente corretto ma culturalmente da bocciatura, proprio il Paese che non discrimina per il colore della pelle, discrimina i disabili nelle scuole e gli assistenti di sostegno, discrimina gli alunni poveri dai ricchi, discrimina i presidenti degli albi dagli iscritti, discrimina da regione a regione, da ospedale a ospedale, da ufficio a ufficio in barba a quella Costituzione che furbescamente senza renderlo noto col referendum sul si o no hanno deciso di cambiare con legge ordinaria ad uso e consumo di chi comanda i burattini che ci governano.