Selvaggia Lucarelli, una delle menti più eccelse della gauche caviar, un’intellettuale di riferimento per la sinistra italiana, ha ironizzato sulle immagini che ritraevano gli affollamenti degli studenti su un mezzo pubblico in provincia di Torino. Ma l’immagine poteva essere stata ripresa in qualunque zona d’Italia. Perché gli azzolini di turno si sono strappati le vesti per garantire il metro di distanza nelle aule, hanno sprecato una montagna di soldi pubblici per acquistare gli inutili mini banchi a rotelle, ma si sono dimenticati che gli studenti, a scuola, devono arrivarci.
E mentre l’intellettuale di riferimento della sinistra si preoccupava per l’affollamento sui bus, in una trasmissione di Del Debbio su Rete 4 un sindaco della medesima sinistra sosteneva che bisogna metter fine al lavoro agile. Basta con lo smartworking che impoverisce i bar del centro città, tutti a bordo di autobus, tram e treni già superaffollati dagli studenti.
Illudersi che a sinistra riescano a far pace con il cervello è sicuramente troppo. Come i trinariciuti guareschiani, anche i politici attuali continuano a muoversi come automi seguendo le direttive del partito. E poco importa se Togliatti ha lasciato il posto ad un imbarazzante Zingaretti. Se bisogna fare la guerra allo smartworking, la si fa in attesa del consueto “contrordine compagni!”. Dunque tutti in ufficio, tutti in autobus, tutti al bar in pausa pranzo. Però, finito l’orario di lavoro, il bar diventa tabù, lo stadio un luogo infernale, la partitella di calcetto con gli amici una sfida all’intelligenza, il teatro un luogo di morte sicura.
E lo stesso vale per gli studenti. Vietato abbracciarsi a scuola, vietato giocare in cortile. Ma nessun problema se, in tram, si viaggia abbarbicati non sulla morosa o sul compagno di classe, ma su sconosciuti che respirano a pochi centimetri. Tamponi negli aeroporti e poi ressa sui treni pendolari. Tranquilli, può solo peggiorare. Con la fine del lavoro agile arriveranno i lavoratori a contendere il poco spazio rimasto. Con la fine del bel tempo si aggiungeranno quelli che, per ora, vanno in bici o monopattino. Tutti insieme, anche se non appassionatamente.