..Il Piave mormorò: metti la mascherina.. Da domani, secondo le anticipazioni giornalistiche, l’esercito italiano non marcerà più “per difender la frontiera” ma per far guerra a chi, da solo in mezzo a un prato, non si metterà la museruola. D’altronde la magistratura italiana ha già sostenuto che “difender la frontiera” è un reato gravissimo. E per il Pd & C le frontiere proprio non devono esistere, con la benedizione di monsu Bergoglio e degli speculatori della Città del Vaticano.
Dunque l’esercito deve fare la guerra solo agli italiani. Mica si poteva usarlo contro la mafia nigeriana, contro gli spacciatori di morte. Macché, guerra a chi dimentica la mascherina. E chiudere gli occhi su rapine, stupri, omicidi, furti.
Se non fosse che siamo alle prese con il governo degli Incapaci, si potrebbe persino credere a chi pensa che questa squallida pagliacciata serva solo come monito in vista della pesantissima crisi che sta per abbattersi sugli italiani. Perché i soldi europei arriveranno, in prestito, solo tra molti mesi e, nel frattempo, l’economia arriverà al tracollo. La cassa integrazione non può durare in eterno, i licenziamenti inizieranno, le aziende chiuderanno. Dunque servirà l’esercito per difendere il potere, politico ed economico. Non più l’esercito della nazione ma l’esercito contro la nazione.
Uno scenario inverosimile. Innanzitutto perché il governo degli Incapaci dovrebbe essere in grado di immaginare uno scenario. E così non è. Giggino ed il suo sottosegretario che manco conoscono la geografia? L’Oriettaberti delle infrastrutture che sta distruggendo la mobilità? Stanlio ed Ollio dei ministeri economici che stanno annientando l’economia? La Bellanova nemica degli agricoltori italiani? Il ministro dell’Ambiente che non muove un dito per tutelarlo?
Casualmente, ma poco casualmente, l’esercito antinazionale farà capo a Guerini, ministro Pd. Interprete perfetto di quella politica che mira alla distruzione di ogni retaggio, di ogni tradizione, di ogni peculiarità locale.
Ma c’è anche un’altra ragione per rendere assurdo lo scenario da guerra civile. Le pecore italiane sono nipoti dell’8 settembre, non vogliono lo scontro, cercano solo un pastore. Sarebbe meglio un “buon pastore”, ma pur di evitare grane si accontentano anche di uno pessimo che le conduca al macello. Purché tutte insieme, senza far preferenze. Perché alle pecore dà fastidio il privilegio nel gregge, non la sorte finale. I privilegi devono valere solo per il pastore ed i suoi complici. Dunque va benissimo il reddito di cittadinanza per tutti ed i miliardi per gli oligarchi. E si sentiranno sicuri, gli italiani, con l’esercito a vigilare sui loro belati.