Quando mamme e papà erano in grado di utilizzare il cervello, mandavano il pargolo con velleità calcistiche a sostenere dei provini senza pretendere che la schiappa venisse presa comunque e venisse fatta giocare a prescindere. In genere l’allenatore consigliava la famiglia di far studiare il figlio e di farlo giocare solo con gli amici. Quello che è mancato al centrodestra aostano è un allenatore che potesse spiegare ai dirigenti di lasciar perdere la politica e di dedicarsi alle freccette o alle biglie, sempre che siano in grado.
Il centrodestra più assurdo d’Italia è infatti riuscito nella non facile impresa di consegnare Aosta all’ammucchiata tra Pd e autonomisti benché, al primo turno, i partiti riconducibili al centrodestra avessero sfiorato il 60%. Ma divisi. Per poi perdere al ballottaggio piuttosto nettamente. Merito del Pd, il partito nemico di ogni autonomia e di ogni cultura locale, che ha portato ai seggi i renitenti al voto del primo turno? Macché. Al ballottaggio l’assenteismo è aumentato di quasi 20 punti.
Dunque il centrodestra non è riuscito a convincere i propri elettori a sostenere il candidato di Rinascimento, il movimento che a livello nazionale è stato creato da Sgarbi. Non è stato in grado di spiegare le proprie ragioni. Ed è molto grave. Oppure non ha voluto essere convincente, ed è ancora più grave e pure stupido. Non è dunque un caso che, alle elezioni regionali di due settimane orsono, l’alleanza Fdi/Fi non sia neppure riuscita ad entrare in Consiglio Valle. Forse sarebbe il caso di cambiare la squadra che continua a collezionare brutte figure. Perché il disastro non è certo una novità. Ma non si fa nulla per cambiare la squadra che perde.