In caso di crisi di governo e di rimpasto – Mattarella, ovviamente, eviterebbe ad ogni costo di far votare gli italiani – il sostituto del lìder minimo è già pronto: Roberto Speranza, attualmente ministro della Delazione e della Segregazione nel governo degli Incapaci. Un mito, indubbiamente. Capace di non vergognarsi quando invita le pecore italiane a denunciare i vicini se il loro figlio invita a casa, per studiare o fare altro, la compagna di classe. Perché stare 5 ore fianco a fianco a scuola si può, stare con le stesse persone al pomeriggio o alla sera è un comportamento irresponsabile.
Ma Speranza è un grande perché sta risolvendo, al posto dei colleghi Incapaci, una serie di gravi problemi. I soldi dell’Europa arriveranno in una data sempre più lontana? Vero, e mentre Gualtieri suona la chitarra e Patuanelli chissà che fa, il bravissimo Speranza sposta l’attenzione sulle nuove misure di carcerazione domiciliare. Così nessuno si accorge del disastro economico.
Il reddito di cittadinanza non funziona? I navigator non trovano un solo lavoro ai disoccupati? I giovani restano sui divani? I renitenti alla vanga diventano un esercito? In teoria dovrebbe occuparsene la desaparecida Nunzia Catalfo. Sì, esiste davvero ed è pure ministro. Però non fa nulla ed allora arriva Speranza. Che potrà concedere il reddito di cittadinanza ai delatori appostati sui balconi, per denunciare chi cammina da solo senza maschera, oppure con l’orecchio incollato al muro per scoprire quante persone sono presenti nell’alloggio vicino. Un nuovo lavoro, devono essere queste le famose attività del futuro tecnologicamente avanzato.
E pazienza se su altri fronti lascia un po’ a desiderare. Ma bisogna anche capirlo. Diventa difficile rimediare ai disastri del ministro dei trasporti De Micheli. Treni pendolari sovraffollati come sempre, trasporto locale dove si viaggia come sardine, alitandosi a pochi centimetri e dove l’igiene personale resta un optional. Con assessori regionali e comunali che se ne fregano e ordinano ai dipendenti di rinunciare al lavoro da casa perché bisogna far sopravvivere i bar che hanno aumentato i prezzi. Così il povero Speranza dovrà inventarsi che il Covid sdegna autobus e tram e che i contagi avvengono solo a terra. Mica una novità.
E poi, con gli esperti a gettone che si contraddicono di continuo, le difficoltà aumentano. Qualcuno ricorda gli idioti che avevano vietato le passeggiate nei parchi? Per poi ammettere che aria pulita e sole facevano bene? Per poi assicurare che i contagi aumentavano in autunno perché si era costretti a stare in casa e in ufficio e non si poteva più andare a passeggiare all’aria aperta? Gli stessi che ora pretendono che si cammini con la mascherina anche nei prati e nei parchi.
Con questi esperti in appoggio, è evidente che il povero Speranza debba ricorrere all’unica arma funzionante: il terrore. Con l’aiuto dei media di servizio. Meglio far le prove subito, perché quando il disastro economico diventerà evidente anche per le pecore, la paura potrebbe trasformarsi in rabbia e servirà aumentare il livello del terrore per tenerla a freno.