Poliziotto buono, poliziotto cattivo. Il giochino che compare in tutti i telefilm “gialli” deve essere piaciuto al governo degli Incapaci. Così il lìder minimo, parlando alle pecore italiane, ha fatto capire che se non ci si adegua ai suoi voleri, lui elimina in Natale e tutte le feste. Altro che i regali di Babbo Natale e Gesù Bambino. Niente abete, niente presepe, niente cene con i parenti. D’altronde è già saltata la Pasqua, eliminiamo anche il Natale ed ogni altra tradizione locale. Ci sono pur sempre quelle degli ospiti non invitati, e monsu Bergoglio può essere felice. Come il partito antinazionale, il Pd.
Ma al di là delle tradizioni, le minacce del lìder minimo e degli esperti a gettone vanno a mettere in dubbio la sopravvivenza stessa del Paese. Natale, in termini economici, vale molto più di Pasqua. E non soltanto perché la vendita di panettoni e pandori è maggiore rispetto a quella delle colombe. Ci sono i regali di ogni tipo, le cene ed i pranzi, le lunghe vacanze soprattutto sulla neve.
Gli arresti domiciliari significherebbero la distruzione del tessuto turistico di numerose località. Alberghi chiusi, ma con il mutuo da pagare, impianti di risalita fermi, ristoranti con le serrande abbassate. Decine e decine di migliaia di lavoratori a spasso, famiglie sul lastrico. Negozi di abbigliamento in vendita, industrie cedute agli speculatori internazionali per un tozzo di pane. E l’Imu da pagare, ovviamente, per chi prova a tirare avanti.
Il governo degli Incapaci, però, è pronto ad indebitare ulteriormente gli italiani per pagare la cassa integrazione, per altri mesi, a chi verrà lasciato a casa da questi provvedimenti. Ancora soldi a pioggia, ancora debiti. Sempre più difficili da rimborsare. Ma quando si arriverà alla scadenza, gli Incapaci non ci saranno più.
Nel frattempo gli schiavi possono continuare a lavorare ma senza il permesso di divertirsi. Devono andare in fabbrica o in ufficio su mezzi pubblici strapieni, devono affollarsi nei bar del centro all’ora di pranzo, però non possono essere più di 6 se vogliono prendere un aperitivo con gli amici dopo il lavoro. Non possono essere più di 30 in un ristorante per festeggiare un matrimonio ma possono essere anche in 100, nel medesimo ristorante, se ciascuno va per conto proprio. E se poi non venisse eliminato, per decreto, il Natale, i media di servizio si scateneranno in ovazioni per il buon lìder minimo, dimenticando tutti i disastri precedenti.
Come quelli per il trasporto pubblico. Si sono persi mesi preziosi senza far nulla per il trasporto locale – non ci si poteva aspettare di meglio dal ministro sosia di Orietta Berti – ed ora ci si accorge che non regge. Beh, non tutti se ne accorgono. In Piemonte l’assessore Gabusi vuol eliminare lo smartworking e far tornare in ufficio, da lunedì, migliaia di lavoratori regionali che andranno a schiacciarsi sugli autobus con gli studenti: un genio!