Si è montato la testa. Vincenzo De Luca, rieletto trionfalmente alla presidenza della Regione Campania, si è convinto che il territorio su cui domina incontrastato si estenda dal Brennero (non dal Monte Bianco, visto che Giggino non ha ancora capito dove si trovi e permette a Macron di annetterselo) a Lampedusa. Così pretende che i provvedimenti decisi a Napoli vengano imposti a tutta l’Italia.
Indubbiamente le ricadute delle politiche del dittatorello campano si ripercuoteranno ben oltre i confini campani. Sempre che i confini esistano ancora, visto che il Pd (di cui, in teoria, De Luca fa parte) li ha ormai cancellati. Salvo sognare una nuova chiusura tra regione e regione.
Ma le proteste di piazza dimostrano ampiamente che nessuno crede più alle bugie del governatore e del governo degli Incapaci. Perché i soldi non ci sono per mantenere l’esercito sempre più numeroso di chi deve essere mantenuto. De Luca chiede al governo di utilizzare i soldi europei per garantire il reddito di baristi, ristoratori, negozianti. Peccato che l’Europa non abbia ancora sganciato un euro. Peccato che, quando i soldi arriveranno, si tratterà di un prestito che dovrà essere ripagato. E non si pagano i debiti con le attività chiuse.
Il dittatorello vuole che escano di casa solo gli schiavi addetti ai lavori nei campi ed alla produzione industriale. Che, ovviamente, dovranno arrangiarsi per i trasporti, poiché De Luca si è ben guardato dal potenziare quelli pubblici. Così come si è dimostrato fallimentare il suo intervento a favore della sanità campana. Gli schiavi, finito il lavoro, dovranno rientrare immediatamente a casa, escluso ogni momento di relax. E con il loro Pil dovranno mantenere i renitenti alla vanga, i disoccupati storici, i nuovi disoccupati, i cassintegrati.
Dovrebbe essere evidente anche al governatore che, in questo modo, si crea una voragine nei conti pubblici.
Mentre è corretto, ma irrealizzabile in questa fase di carenza di risorse, il progetto di ridurre del 50% gli affitti dei locali pubblici. Una proposta che, se attuata, potrebbe portare ad una benefica rivoluzione dell’intero settore commerciale. Affitti più bassi consentirebbero, in teoria ma solo in teoria, prezzi più bassi e maggior competitività dei negozi tradizionali rispetto agli acquisti online. Consentirebbero prezzi meno assurdi nei ristoranti, favorendo l’incremento della clientela. Ma nessuno ci crede, perché con gli italiani tanto furbi i prezzi non calerebbero ed aumenterebbero solo i margini degli esercenti.