Dall’Italia non partono, verso la Francia, solo i terroristi fatti sbarcare per l’incapacità del ministro Lamorgese e per compiacere magistrati e Pd. Partono anche i consigli rivolti a Macron su come gestire il problema del terrorismo islamista. Chi non sa, insegna. E visto che per fermare un terrorista, in Italia, occorre che qualche Stato estero fornisca le adeguate informazioni in quadruplice copia su carta bollata da inoltrare agli appositi uffici in orario di lavoro purché non in smartworking, è sacrosanto che dall’Italia partano gli insegnamenti.
Dunque i nostri grandi esperti (magari sono parenti degli esperti a gettone sul Covid) hanno spiegato ai francesi che occorre risolvere il problema delle banlieues. Come dire che, in Italia, per risolvere il problema dell’evasione fiscale è sufficiente far pagare gli evasori. Semplice, no? Idem per le banlieues. Peccato che, poi, le ricette divergano. La Francia, nel mito repubblicano e laico, non intende rinunciare al controllo degli agglomerati periferici. In teoria, perché in pratica il controllo è già stato perso intorno a Parigi, ma anche nelle altre città più popolate. Tenendo conto che, a parte Parigi, nessun altro Comune raggiunge il milione di abitanti. E solo Marsiglia si avvicina.
Non si è ancora arrivati alla situazione di alcune aree scandinave ed anche inglesi dove, di fatto, la polizia non si arrischia di entrare, ma poco ci manca.
L’errore, disastroso, è stato rappresentato dalla tolleranza. Obbligata, a causa delle demenziali prese di posizione dei media politicamente corretti, degli intellettuali ignoranti, della gauche caviar. Bisognava capire i teppisti, bisognava celebrare i criminali delle banlieues nei film e nelle serie tv, nei libri e nelle canzoni. Ovvio che sia cresciuto a dismisura il senso di impunità. Altrettanto ovvio che le bande abbiano iniziato ad agire nei territori limitrofi, quelli abitati dalla gente “normale” perché la gauche caviar mica va a vivere vicino alla teppaglia.
E dal momento che le vittime erano i francesi normali, i messieurs Dupont, il potere ha continuato a fregarsene. Sino a quando ha scoperto che era troppo tardi. Che non bastavano più gli inginocchiamenti boldrineschi per evitare il peggio. Non bastava inginocchiarsi per le vittime di colore e sputare sui cadaveri delle vittime bianche.
Ma ora si vuol correre ai ripari. I consigliori italiani sognano un mega reddito di cittadinanza da regalare ai teppisti delle banlieues. Purché l’assegno mensile sia molto sostanzioso. Mentre in Francia cresce la voglia di intervenire punendo i criminali, facendo rispettare la legge francese e non quella dei ras della banlieue. Meno tolleranza poiché, in uno Stato laico e repubblicano, la legge dovrebbe essere uguale per tutti. Non come in Italia.
Mica facile recuperare anni ed anni di permissivismo a senso unico. Ma l’alternativa è solo la sottomissione ipotizzata, o anticipata, da Houellebecq.