“Venghino, siori, venghino. Non c’è trucco e non c’è inganno. E se c’è, fate finta di non vederlo”. Al circo americano vince dunque Biden. Beh, vince è una parola un po’ forte. Gli viene assegnata la poltrona di presidente allo stesso modo con cui, in Italia, si assegnano i rigori utilizzando il Var solo quando fa comodo. Ma il pensiero unico obbligatorio ci impone di far finta di credere che tutto sia onesto e trasparente.
E poi, in fondo, Trump si è meritato l’uscita di scena. Non per la gestione del Covid, perché anche i commentatori italiani politicamente corretti hanno scoperto che ha pesato meno di quanto loro sperassero. E neanche per non aver adeguatamente contrastato l’offensiva dei media contro di lui: l’America profonda se ne frega degli editorialisti in quota Soros. Ma se l’è meritata per aver sottovalutato l’apparato. Quell’apparato che ha determinato il risultato elettorale. Una lezione che il centrodestra italiano dovrebbe imparare a memoria, se solo avesse memoria e fosse capace di imparare qualcosa.
Per Biden, comunque, non saranno rose&fiori. Ha vinto spaccando l’America, affidandosi ai delinquenti che hanno messo le città a ferro e fuoco, che hanno saccheggiato negozi e aggredito chi osava ribellarsi. Ha vinto con l’appoggio di chi vuole tagliare ogni radice europea degli Stati Uniti. Ma non in nome di un multiculturalismo che piace tanto agli opinionisti italiani, bensì in nome della sola cultura afroamericana. Se ne sono accorti i latinos e, non a caso, è aumentata la percentuale di latinos che hanno scelto Trump.
Man mano che procederà l’offensiva afroamericana, affidata più alle bande che agli intellettuali, lo scontro con i latinos diventerà più acceso.
Mentre non ci saranno grandi scontri nelle università dove sono i bianchi politicamente corretti a voler cancellare i propri retaggi. Basta con la filosofia greca, basta con la storia romana, basta con il Rinascimento. Cancellati Platone, Aristotele, Shakespeare, Dante, Goethe. Cancellati Bach, Beethoven, Verdi, Wagner, Bizet. Cancellati Goya, Rembrandt, Michelangelo, Raffaello, Monet, Degas, Manet. Velazquez e Dalì. Ma è solo l’inizio. Perché, poi, toccherà a Borges, ai murales messicani ed ai loro autori, a Botero e Kahlo, a Sepulveda e Allende, a Marquez e Castaneda.
Ma se i banchi Wasp saranno entusiasti di farsi sopprimere, non è per nulla scontato che i latinos, più numerosi degli afroamericani, siano altrettanto disponibili all’eutanasia. E non lo saranno gli asiatici. E ci sarebbero persino gli italoamericani, dimenticati dal governo degli Incapaci. Ma sono minoranze che non piacciono ai radical chic del mondo intero.
1 commento
Beh quindi se ha vinto Biden da domani il coronavirus non c’è più, vaccini obbligatori per tutti, gran business per le farmaceutiche e Bill Gates, e l’Italia consegnata definitivamente alla Cina. Vi daranno le tute uguali, la tessera per il pane al glifosato per farvi morire prima e non pagare le pensioni, scompare il made in Italy e le PMI e si morirà di fame. Tanto agli italioti van bene tutte le stagioni.