Il ministro Azzolina che confonde “infrazione” con “effrazione”, i tamponi rapidi con i test sierologici; il sottosegretario agli Esteri Di Stefano che fa confusione tra Libia e Libano e tra il numero dell’edizione di una manifestazione internazionale ed il numero dei Paesi partecipanti; Giuseppe Conte che “spara 135mila morti per il Covid”, e lo ripete, aggiungendone 100 mila in più e che poi mette sui social un link di palestrati invece delle foto di un incontro con von der Leyen; Zingaretti che prima si fa un aperitivo a Milano, sostenendo che il Covid non esiste, poi fa gli auguri all’Italia che resiste pubblicando una foto di infermieri in Cina, senza neppure accorgersi delle differenze somatiche.
Sono solo alcune delle infinità di gaffe che caratterizzano il governo degli Incapaci. Gaffe che pochi giornali riprendono e che, in ogni caso, vengono fatte dimenticare rapidamente. Al contrario di quanto è avvenuto, ad esempio, con l’ex ministro Gelmini alle prese con il tunnel tra Ginevra ed il Gran Sasso. O di quanto sta avvenendo con Toti per un tweet assurdo sugli anziani (mentre in contemporanea pubblicava un post su Facebook dove sosteneva una tesi opposta).
È evidente che, in molti casi, si tratta di errori imputabili allo staff ed alla fretta. Ovvio che Zingaretti, per quanto anti italiano, sappia distinguere un italiano da un cinese. Ovvio che Conte sappia quanti sono i decessi per il virus, anche se il tg si guarda bene dal correggere la castroneria. Ovvio che nel caso di Toti l’errore sia stato del suo staff che non è in grado di fare un riassunto. Per Azzolina e Di Stefano, ed anche per Gelmini, meglio evitare assoluzioni immotivate.
Ma è l’atteggiamento dei media italiani che è profondamente diverso. Ci si scatena contro il presidente della Liguria e si glissa su Zingaretti. Si massacra Gelmini ma si è comprensivi con Azzolina. Però, poi, i giornalisti si stupiscono per il livore che sta montando, sui social, contro l’intera categoria.
Chissà come mai? E se lo chiedono davvero, i giornalisti. Soprattutto i meno anziani. Perché i leoni da tastiera non accettano più, passivamente, la logica dei due pesi e due misure? Perché chi utilizza i social mette in dubbio le ragioni di Conte e Azzolina solo perché Conte e Azzolina hanno torto? Perché si postano foto di spacciatori stranieri, liberi di girare per le città in zona rossa, mentre i giornalisti con tesserino si scagliano contro le mamme italiane a passeggio con i bambini ed evitano accuratamente di pubblicare foto politicamente scorrette?
Perché i giornalisti hanno perso autorevolezza? Solo perché invece di difendere i lettori dai soprusi del potere si sono trasformati in difensori dei soprusi del potere a danno dei lettori?
Eh sì, diventa difficile fare i giornalisti oggi, quando si è persa ogni fiducia da parte dei lettori. Ma non c’è da preoccuparsi. Non si è persa solo la fiducia, si sono persi i lettori..