Sarebbe carino che i candidati per le prossime elezioni comunali di Torino cominciassero a far conoscere i rispettivi programmi sui temi concreti che interessano la città. Non soltanto sulla Torino del 2121, ma anche su quella dei prossimi anni. Tanto per capire. Ad esempio il piddino Lo Russo è favorevole o contrario alla riapertura dell’ospedale Maria Adelaide, chiuso quando in Regione governavano i suoi compagni del Pd?
Ed il rettore del Politecnico, Saracco, anche lui possibile candidato in quota Pd, si schiera per la riapertura dell’ospedale o per la trasformazione in studendato universitario? E Jahier, altro personaggio destinato a contendere la candidatura del Pd, sosterrà l’attuale politica di mancato contrasto alla delinquenza nelle periferie, da buon catcom, o proverà a tutelare anche gli anziani italiani che non vivono nei quartieri radical chic? Lo spaccio di droga con assembramenti anche in zona rossa continuerà ad essere tollerato mentre i vigili daranno la caccia ai pensionati nei giardinetti?
Così, per capire come vogliono il futuro della città.
Quanto ai candidati del centrodestra.. Già, non ci sono candidati. In attesa che Damilano ufficializzi la sua accettazione della candidatura. Per poi, con comodo, iniziare a far conoscere un programma. Sempre che Sua Eccellenza si degni di comunicare al volgo i suoi progetti per rilanciare Torino. Non è per nulla scontato: già ai sudditi viene magnanimamente concesso il diritto di voto, mica possono pretendere di sapere anche per cosa votano. Programma a sorpresa, così se non viene rispettato, nessuno può lamentarsi.