I ballottaggi non piacciono al centrodestra. Dalla Valle d’Aosta alla Sardegna, per gli avversari è fondamentale arrivare al secondo turno per avere la certezza di vincere. Questa volta è toccato a tre Comuni sardi: Nuoro, Quartu Sant’Elena e Porto Torres. Tre votazioni e tre sconfitte per la coalizione che governa, male, l’Isola. E non si può neanche accusare la solita squallida trasmissione faziosa di Report che ha accusato i politici sardi di centrodestra di essere gli untori del Covid nel mondo intero. Perché è andata in onda dopo il voto, non prima.
I problemi sono i soliti, dalla scelta dei candidati sbagliati sino alla consueta incapacità di comunicare. Con in più gli errori della politica regionale. Il deputato sardo di Fdi, Salvatore Deidda, ammette che bisognerà analizzare la sconfitta. Giusto. Però, dopo le analisi che non sono particolarmente difficili, bisognerebbe anche agire per cambiare.
Sicuri che la cementificazione delle coste sia il massimo per il rilancio economico dell’Isola? Sicuri che sperare nel riconoscimento Unesco dei nuraghi come patrimonio dell’umanità sia l’unico modo per valorizzarli? Sicuri che sperare in un ravvedimento di Rai e Mediaset con la riscoperta di una informazione imparziale sia l’unico modo per fare comunicazione? Sicuri che la fallimentare promozione dei prodotti alimentari sardi (accompagnata dalla giustificazione per ogni prezzo assurdo) non possa essere migliorata attraverso un cambiamento radicale? Sicuri che, nei singoli Comuni, non si possano individuare candidati più convincenti?
Magari l’onesto Deidda (perché si tratta davvero di una persona per bene) sosterrà che meglio di così non si può fare. Ed allora le sconfitte si moltiplicheranno. Oppure cercherà di correggere una situazione che al centrodestra sta scappando di mano. E dalle prossime consultazioni potrà garantire una inversione di tendenza.
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