Cadono le bombe sul Tigrè, e non son certo quelle dell’Italia dal sogno imperiale che conquistava l’allora Tigrai. Sono le bombe di Abiy Ahmed Ali, premier etiope e premio Nobel per la pace. Tanto per ribadire che il premio andrebbe abolito visto che manca l’onestà intellettuale per assegnarlo a chi lo meriterebbe davvero. Ma le bombe, dal Tigrai, cadono anche sull’Asmara, in Eritrea. Città dall’impronta architettonica razionalista come racconta Giorgio Ballario nel suo quinto romanzo dedicato alle indagini del maggiore Morosini (“Intrigo ad Asmara”, Edizioni del Capricorno, 13 euro, 332 pagine).
Una serie di gialli ambientati nell’Africa Orientale Italiana. E in quest’ultimo episodio il maggiore dei carabinieri si sposta da Massaua ad Asmara e passa dai carabinieri alla polizia dell’Africa italiana (Pai), conservando il grado. Le indagini si concentrano sull’assassinio di tre prostitute, crimini che però mascherano un progetto di tutt’altra portata. E Morosini si ritrova ad avere a che fare con l’Ovra, con la politica, con un mondo degli affari e dello spionaggio internazionale.
Non è il caso, ovviamente, di svelare la trama. Ma ci si può soffermare sulla accuratezza delle descrizioni che caratterizzano i libri di Ballario. Appare vivida l’immagine di una città in pieno sviluppo, con nuove costruzioni in pretto stile fassista (da pronunciare con accento romagnolo, mento volitivo e mani sui fianchi), a fianco dei quartieri poveri dove ancora vivono gli indigeni.
Ballario è, come sempre, bravo a far rivivere le atmosfere, tra nuvole di fumo delle troppe sigarette, aperitivi semi autarchici, piatti che risentono della nostalgia di una casa ormai lontana. Atmosfera di nuovi rapporti tra italiani ed eritrei, parte di un unico Impero multirazziale.
Il tutto mentre, nell’ombra, si intrecciano interessi completamente diversi. Che, proprio in quanto tali, favoriscono la coesistenza di vizi privati ed obiettivi politici internazionali. Un caos in cui Ballario si muove senza difficoltà, coinvolgendo il lettore sino all’ultima pagina.