L’ultimo dato così alto non si registrava dal 14 aprile, quando le vittime sono state 602 in un giorno.
I numeri
Nonostante l’indice di trasmissibilità del coronavirus si stia stabilizzando, i contagi continuano a crescere vertiginosamente e, di conseguenza, anche i decessi.
Solo nelle ultime 24 ore si sono registrati ben 35.098 a fronte di 217.758 tamponi effettuati: il rapporto positivi/tamponi è al 16,1% (un punto percentuale meno di ieri). Sebbene il rapporto sia sceso, purtroppo non si può dire lo stesso dei decessi, saliti da 356 a 580, una cifra che inizia a far paura.
Un sistema ospedaliero al collasso
Le terapie intensive sono quasi sature, ed il personale sanitario torna ad essere estenuato dalla situazione, oramai fuori controllo. Con 122 pazienti in più per covid in 24 ore, il totale ammonta 2.971 in tutta la nazione. Tra le regioni, quella con più casi è ancora una volta la Lombardia, con 10.955 contagiati in 24 ore, seguita da Piemonte (+3.659), Veneto (+2.763) e Campania (+2.716).
Oramai si stima che ci siano circa 524 casi di covid ogni 100.000 contagiati: la situazione è gravissima.
Ci sarà un lockdown nazionale?
Brusaferro ha dichiarato: “La curva per la resilienza – cioè l’impatto sui servizi sanitari – sta crescendo. In alcune regioni si è superata la soglia critica per l’occupazione degli ospedali e c’è probabilità alta in tutta Italia di saturazione entro un mese per le terapie intensive”.
Poi continua: “Ci troviamo pertanto in una situazione di rischio alto con necessità di misure di mitigazione, cioè misure sociali per rallentare il virus, e fondamentali sono i comportamenti individuali”. Insomma, nonostante il rallentamento della curva dei contagi, l’Italia rimane sempre nello scenario 3, e rischia nuove chiusure. “La strada è giusta, ma non è un liberi tutti”, si spera che con il passare dei giorni i dati prendano una piega migliore.