All’Agenzia delle Entrate avranno sobbalzato. E poi stappato bottiglie di champagne. Una per ciascun dirigente collegato in video conference call.
Erano tutti convinti che l’Italia fosse un Paese di straccioni morti di fame, pizza e mandolino, ed invece hanno scoperto che ci sono 60 milioni di ricchi castellani, di possessori di ville immerse nel verde, di alloggi da 300 mq (i più sfigati, ovviamente).
È bastato leggere i commenti sui social per rendersene conto. Tutti indignati contro le coppiette che si aggirano nei parchi a meno di un metro di distanza. Qualcuno (criminale!), osa persino tenersi per mano. Già, incoscienti. Perché si comportano così in pubblico ma in privato ciascuno dei due dorme in un’ala separata del maniero. E a tavola si passano il sale con la stecca da biliardo per mantenere quei 10-12 metri di distanza.
C’è chi ha visto persino un padre giocare a calcio, in giardino, con i propri figli. Gli andrebbe tolta la patria potestà. Perché a cosa serve trascorrere la giornata chiusi ciascuno nella propria torre se poi ci si ritrova a giocare insieme in cortile?
Eppure anche la tv offre corrette indicazioni, invitando a rispettare i diversi utilizzi delle varie stanze: non si possono fare i compiti di scuola online nella sala da pranzo o nel salone delle feste, non ci si può incontrare in camera da letto. D’altronde i vip che si affacciano in tv per intimare di stare in casa non vivono in appartamenti da 30 mq.
Ciò significa che tutti gli orrendi palazzoni che costellano le periferie urbane sono fortunatamente disabitati. Nessuno vive in alloggi camera cucina e bagno, nessuno è costretto a far studiare i figli in tinello. Anzi, il tinello non esiste più e neppure i monolocali, i bilocali, i trilocali.
Nessuno dorme insieme al proprio partner come un qualunque plebeo del passato, nessuno è costretto a far convivere due figli nella medesima stanza.
E allora facciamo pure partire una colossale patrimoniale. 60 milioni di castellani non avranno problemi a pagare.