Il 7 novembre 1917 (25 ottobre secondo il calendario giuliano allora vigente in Russia), i bolscevichi, guidati da Vladimir Lenin e animati da ideali socialisti e marxisti, fecero irruzone nel Palazzo d’Inverno, ponendo fine al dominio dell’oligarchia zarista.
Gettando così le basi per un governo guidato da proletari che, in pochi anni, lottò contro l’analfabetismo, promosse sanità e scuola pubblica e gratuita, promosse divorzio, aborto, emancipazione sessuale e pari diritti fra donne e uomini. Oltre che sviluppo economico e sociale.
Nacque così l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, sorelle fra loro, senza quelle discordie e divisioni che, purtroppo, le hanno percorse a partire dalla caduta del socialismo ad Est, ovvero 1992 ad oggi.
Repubbliche sorelle unite nel socialismo e nei consigli dei contadini e degli operai.
Un governo certamente non perfetto, ma perfettibile.
Questo scrisse, in proposito, il Maestro dell’Himalaya, Mahatma Morya, in una lettera consegnata all’artista e diplomatico russo Nikolaj Konstantinovič Rerich per Lenin ai ministri Lunacharsky e Tchitcherin della neonata Repubblica Sovietica:
“Nell’Himalaya, sappiamo ciò che tu stai compiendo. Hai abolito la chiesa, che è diventata una fucina di menzogne e di superstizione. Hai distrutto la borghesia che è diventata agente di pregiudizi. Hai distrutto le scuole che erano diventate delle carceri. Hai condannato l’ipocrisia della famiglia. Hai eliminato l’esercito, che guida degli schiavi. Hai schiacciato i guadagni degli avidi speculatori. Hai chiuso le case di tolleranza. Tu hai liberato il Paese dal potere del denaro. Hai riconosciuto che la religione è l’insegnamento della materia universale. Hai riconosciuto l’irrilevanza della proprietà privata. Hai previsto l’evoluzione della comunità. Hai posto l’accento sull’importanza della conoscenza. Ti sei prostrato davanti alla bellezza. Hai riservato tutto il potere del Cosmo per i bambini. Hai aperto le finestre dei palazzi. Hai visto l’urgenza di costruire case per il Bene Comune. Hai fermato la rivolta in India, perché era prematura, ma abbiamo riconosciuto la tempestività del tuo intervento, e vi mandiamo tutto il nostro aiuto, affermando l’Unità dell’Asia”.
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La profezia della Madonna a Fatima. Oltre al comunismo, quali sono gli errori sparsi nel mondo? Gli errori della Russia?
Non soltanto il comunismo, oggi mascherato, ma ancora entusiasticamente presentato come vittorioso nella mondana guerra patriottica idolatrica, che vede lo Stato come sacro, quando è immerso nella pupù dei suoi errori, coi discendenti ancora ideologizzati, che separano il mondo in: Russia e tutto il resto del mondo. Gli errori sono anche: il vanto della convivenza delle religioni false (pre-cristiane), con gli scismatici della Chiesa. Cristo assente, tutti gli altri insieme appassionatamente a divinare, spaventare i popoli, con predizioni e punizioni, se fanno o non fanno ciò che dicono i loro predittori. Idolatrie di personaggi storici medagliati, e messi lì come statue, intoccabili, al posto di inginocchiarsi al Signore, in Chiesa. Ed altri piccoli dettagli, rendono la Russia attuale, il modello fallimentare dell’anticristo in terra. Unico vanto? Il guerreggiare. A combattere gli “shaitan” nazisti, si sentono martiri eroi. Nel ricordargli che sono loro nelle grinfie di molte spine spirituali, escono fuori come serpi scovate sotto la pietra. Gli errori sono anche credere agli indovini, ai veggenti, veri o falsi ma comunque non santi, ma politici o agenti mascherati. Errore è credere che è giusto terrorizzare, spaventare, essere temuti e non, piuttosto, ammirati per la carità del cuore e per la purezza dei costumi. Errore è essere volgare, e godere dei fallimenti altrui, invece di risollevare l’altro. Che sia il singolo amico o altre nazioni. Errore è vivere di invidia sociale e sperare che l’Europa crolli, invece di apprezzare la sua ineguagliata storia di vittorie (non militari), grandezza, santità, custodia del sacro vero. Errore è pretendere di essere osannati al posto di Dio. Errore sono la menzogna, l’inganno, l’istupidimento delle persone, private del libero arbitrio. Lasciati liberi di sbagliare persino da Dio, essi vogliono punire tutto e tutti, facendosi angeli dell’apocalisse; quasi si ergessero ad angeli, invece che comuni mortali. Chi si credono di essere, costoro? Ed aggiungo: c’è chi vuol essere più Papa del Papa. Ma c’è anche chi vuol essere più Madonna della Madonna. Non si svenda il rimprovero divino, per timore dei comuni mortali, che possono uccidere soltanto il corpo fisico.
Perché non chiedete a qualche teologo di risaputa conformità alla retta dottrina cattolica di sviscerare il mio dubbio?
Rosa Rita La Marca