Genova non si arrende al disastro provocato da Autostrade e si rilancia con il Salone nautico. Dal 20 al 25 settembre e poi, a seguire, lo show per gli appassionati di barche si sposta a Montecarlo per una rassegna dedicata esclusivamente ai grandi yacht.
Finito l’obbligo del Grigiocrate Monti di ostentare falso pauperismo – qualcuno potrebbe andare a rileggere i vergognosi articoli dedicati da La Stampa alle vacanze al finto risparmio dei grandi nomi del capitalismo italiano – aumentano le commesse per la realizzazione di yacht sempre più grandi, sempre più lussuosi, sempre più costosi.
Ad agosto Electomag ha pubblicato una intervista esclusiva a Paolo Vitelli, patron della Azimut Benetti, che nei mega cantieri di Livorno sta ultimando, in contemporanea, tre lussuosissime barche da oltre 100 metri di lunghezza. Unico cantiere al mondo a poter vantare tre commesse contemporanee di questo tipo mentre il gruppo torinese sta anche lanciando nuovi modelli di yacht di dimensioni più ridotte.
Ma non è l’unico gruppo italiano a distinguersi sul mercato internazionale. Monte Carlo yachts, ad esempio, ha capitali francesi ma stile e capacità artigianale italiana, un mix vincente.
D’altronde la concorrenza internazionale è sempre più agguerrita mentre il mercato italiano diventa sempre più piccolo grazie alle conseguenze delle demenziali politiche economiche imposte dagli euro cialtroni e fatte proprie da Monti e seguaci.
Dunque è indispensabile presentarsi ai grandi saloni nautici internazionali non come buoni costruttori, ma come i migliori. Con professionalità, competenze, creatività per quanto riguarda progetti e realizzazione, ma anche con le medesime caratteristiche quando si tratta di affrontare gli aspetti commerciali e di assistenza post vendita.
Ed i saloni della nautica rappresentano pur sempre un’occasione di incontro, di confronto tra operatori. Ma anche un momento di sogno ad occhi aperti per un pubblico che non potrà mai permettersi i colossi del mare e, nella stragrande maggioranza dei casi, neppure le barche più economiche al di là dei gommoni.
Però sognare aiuta a vivere e sognare al Salone di Genova aiuta anche la città.