L’espressione idiomatica “in bocca al lupo” è fortemente diffusa. Tuttavia, spesso ci si trova a non sapere bene cosa rispondere, infatti non sono poche le formule: “crepi”, “grazie” o “evviva il lupo”? Forse quella più scontata potrebbe sembrarci la prima, anche perché chi sarebbe felice di essere sbranato da un animale selvatico? Eppure, non tutte le radici di questa espressione ricondurrebbero a questa interpretazione negativa, vediamo insieme perché.
In bocca al lupo! Crepi
“In bocca al lupo” è un’espressione idiomatica utilizzata nel gergo della lingua italiana che ha lo scopo di augurare buona fortuna. Per quanto all’apparenza possa sembrare esattamente l’opposto, lo scopo scaramantico è proprio quello di non finire nella bocca del lupo. E questa è una prima interpretazione che deriva da una delle origini di questa frase.

Infatti, “in bocca al lupo” potrebbe derivare dal mondo della caccia. I cacciatori si auguravano a vicenda di non essere sbranati da un lupo dicendosi scaramanticamente l’esatto contrario. Proprio secondo questa spiegazione la risposta “crepi” sarebbe corretta, poiché coerente con l’augurio contraddittorio di essere divorati dall’animale.
In bocca al lupo! Grazie o Evviva il lupo
Un’altra interpretazione propende, invece, verso una risposta più neutra come “grazie”, percependo l’espressione idiomatica come un augurio positivo e buono. Infatti, se ci pensiamo quando i lupi devono prendere i cuccioli per proteggerli e metterli al sicuro li prendono proprio dalla bocca. Ecco allora che vista sotto questa luce non ci appare più così malvagia, anzi!

Un’ulteriore conferma di questa tesi è l’interpretazione che fa riferimento all’antica Roma, o meglio alle sue origini. Effettivamente, i fondatori della nostra capitale, Romolo e Remo, secondo la leggenda fu proprio una lupa ad allevarli. In questo caso quindi rispondere “crepi” risulterebbe inadeguato, al contrario di “evviva il lupo” che apparirebbe la formula più coerente con questa visione.
La superstizione nella lingua
Sin da quando siamo piccoli, siamo abituati ad ascoltare favole e fiabe in cui il personaggio cattivo viene personificato spesso e volentieri dal lupo. Un animale che viene descritto come cattivo, bugiardo e spaventoso. Ed è anche per questo motivo che è molto diffusa l’usanza di rispondere “crepi” al posto di “grazie” alla locuzione “in bocca al lupo”.
Ma la superstizione non ha modellato solo il gergo italiano, bensì anche quello di altre lingue. Infatti, in inglese per augurare “in bocca al lupo” si utilizza l’espressione “break a leg” (rompersi una gamba), che segue lo stesso principio di scongiurare la cattiva sorte.