C’è chi preferisce una cucina che guarda al futuro più ancora che al presente; chi a tavola cerca di recuperare la linea o la salute messa a dura prova dalla quotidianità; chi utilizza la tavola per una professione di fede politica.
E chi, invece, nella cucina cerca le radici. Così la scorsa settimana, a Giaveno (Torino) è stata organizzata una serata incentrata sul connubio tra storia e cucina, con protagonista Generoso Urciuoli, archeologo, divulgatore e ideatore di Archeoricette, progetto finalizzato ad analizzare le abitudini alimentari di civiltà che si sono sviluppate nel vasto arco temporaneo che va dal 3000 a.C al 600 d.C, per dimostrare l’esistenza dell’arte della cucina ben prima del Medioevo.
Utilizzando il cibo quale filtro interpretativo, durante la conferenza giavenese si sono ricostruite le abitudini alimentari di alcune antiche civiltà (Mesopotamia, Antico Egitto, Hittiti) riproponendo spesso, quale risultato pratico delle indagini condotte, ricette antiche in alcuni casi tramandate dalle fonti, in altri casi ricostruite con l’analisi del contesto.
Ma non di solo cibo si nutre la storia, quindi Urciuoli si dedica anche al racconto di tante altre storie e aneddoti legate all’archeologia, raccontate da chi lavora in prima persona in questo campo.
“Un evento che propone al pubblico un argomento inedito e al contempo molto accattivante, riunendo due campi particolarmente amati quali la cucina e l’archeologia. Un binomio originale narrato da un divulgatore scientifico di chiara fama e di assoluta bravura come Generoso Urciuoli, ricercatore dell’Area Islamica per il MAO (Museo d’Arte Orientale) di Torino”, ha dichiarato il Consigliere delegato alla Cultura Edoardo Favaron.
Generoso Urciuoli è archeologo e divulgatore. Sul tema alimentazione nell’antichità ha scritto i seguenti testi: “Archeoricette” (2013, Feltrinelli) “Indovina chi venne a cena?” (2014 Ed. Sottosopra), “Piramidi e Pentole. Un approccio gastronomico alla grammatica egizia” (2014 Ed. Ananke), “Gerusalemme: l’Ultima Cena” (2015 Ed. Ananke), “Introduzione alla cucina storica islamica” (2016 Kemet ed.).
È stato premiato per l’attività di divulgazione sul cibo nell’antichità ed è stato insignito del Premio Cronache del Mistero 2017 per la sua ricerca sul cibo dei Templari.