Difficile fare teatro in una Italia che si entusiasma solo per il Grande Fratello o per l’Isola dei fumosi, per il nulla cosmico di Uomini e Donne o per i mugolii spacciati per canzoni. Eppure qualcuno ci prova, ed è entusiasmante che si tratti di giovani.
Perché sono giovani le attrici e gli attori protagonisti di un’opera non facile, che obbliga a riflettere. Uno squarcio sull’adolescenza e la giovinezza in un’Europa alle prese con le difficoltà degli anni immediatamente successivi alla Prima Guerra mondiale in un Paese sconfitto come l’Austria. Una giovinezza che avrebbe affrontato con una risata o con compatimento eventuali atteggiamenti di bullismo. Altri tempi, altra forza interiore frutto di una ben diversa educazione.
Giovedì 19 aprile 2018 alle ore 21 al Teatro Gobetti di San Mauro, in via Martiri della libertà 17 la Compagnia Controscena –Il Piccolo Teatro d’Arte presenta “La Signorina Else” di Arthur Schnitzler, con Arianna Lodato, Cristina Leone, Selene Scarcella, Mattia Tedone, Giovanni Licari, Elisa Caponi. Regia: Claudio Ottavi Fabbrianesi. Costumi: Agostino Torchietto. Disegno luci: Stefano Turino.
Presentazione
La signorina Else è un flusso di coscienza che ci fa avvertire sin dalle prime battute il battito tumultuante del sangue e delle parole che circolano nella testa di Else, l’adolescente «altera», vivida e appassionata, figlia di un avvocato di grido, che si ribella alla corrotta società borghese dell’Austria post bellica, rifiutandosi di sottostare alle sue leggi immorali e assurde.
Incombe su di lei, sulle sue nervose vacanze alpine, una catastrofe familiare. E la madre stessa, con il tono mellifluo e patetico che si conviene alla stregoneria domestica, la invita a vendersi per salvare la famiglia.
Tutto il testo di Schnitzler è nella reazione di Else a questa richiesta, vissuta prima come premonizione, quando la lettera della madre non è ancora aperta, e poi come sfida, una sfida mortale.
Lo spettacolo fonde il monologo interiore, la fantasticheria, l’azione e il dialogo (e perfino la musica, nella scena culminante) in un’intimità, in cui ogni elemento è il fremente rovescio dell’altro. Else si offre a noi dall’interno nelle sue minime oscillazioni psichiche, che qui affiorano con quella velocità mentale che la prosa quasi mai riesce a catturare; ma, al tempo stesso la contempliamo dall’esterno e la sua presenza si impone a noi come quella di un’antica eroina.
Il risultato è un potente affresco dell’isolamento umano, della tragica separazione dell’io dalla realtà circostante, della condizione di solitudine esistenziale e di disperato smarrimento dell’individuo posto di fronte al disfacimento dei valori.
LA COMPAGNIA:
Il Piccolo Teatro d’Arte nasce nel 2001 sotto la direzione di Claudio Ottavi Fabbrianesi con una vocazione prettamente didattica e formativa.
Nel 2004 grazie alla collaborazione con il MAS Juvarra comincia a coniugare l’attività di
formazione con quella artistica dando vita a spettacoli e rassegne accolte ufficialmente nelle stagioni del teatro.
Con i suoi spettacoli Il Piccolo Teatro d’Arte ha partecipato a importanti festival nazionali e internazionali tra cui: Festival Youth Theatre di Cartagine, Il Festival AvignonOff 2007, il Festival Your Chance di Mosca 2009, il XIX Garofano Verde di Roma, ISAO Il Sacro attraverso l’Ordinario e dato vita ad alcune importanti rassegne torinesi quali: 48ControCircuito, Giovani InControScena e Torino Teatro Musei.
Nel 2017 il gruppo si rinnova e fonda la “Compagnia Controscena-il Piccolo Teatro d’Arte” lavorando attivamente sul territorio torinese in collaborazione con la Casa della mobilità giovanile OPEN011.