Acqui Terme, in quella parte di Piemonte che sente già l’influenza di Genova, non è soltanto una delle più prestigiose città termali europee. O la capitale del Brachetto, vino delicato e sottovalutato. Ma è anche una città che può vantare una storia antica che si sta progressivamente riscoprendo.
Così, nell’ambito delle iniziative culturali previste dal Comune di Acqui Terme e sviluppate d’intesa con la Soprintendenza, si inserisce come primo appuntamento la presentazione del volume “La città ritrovata. Il Foro di Aquae Statiellae e il suo quartiere” a cura di Alberto Bacchetta e Marica Venturino che si terrà sabato 26 maggio alle ore 16 presso la Sala Conferenze di Palazzo Robellini.
Il volume fa seguito alla mostra allestita nel 2015 all’interno del Museo nei locali destinati alle esposizioni temporanee ed è dedicato a una delle scoperte archeologiche più importanti compiute in questi ultimi anni in città: quella della piazza del Foro della romana Aquae Statiellae, riportata alla luce nel 2005 nel corso degli scavi compiuti nell’area dell’ex ristorante “Bue Rosso” in corso Cavour.
Gli scavi hanno permesso di individuare un vasto settore della piazza, pavimentata con grandi lastre di calcare, non lontano dall’antica chiesa dell’Addolorata, già luogo in passato di numerosi rinvenimenti archeologici. La scoperta ha anche portato alla rilettura di un grande edificio romano individuato negli anni ’80 nella vicina via Aureliano Galeazzo, probabilmente interpretabile come un tempio, direttamente collegato al Foro.
Il volume presenta, con un approccio rigoroso e scientifico pensato per un pubblico di specialisti ma che risulterà senza dubbio interessante anche per gli appassionati, le novità emerse dall’analisi dei dati di scavo e dei materiali rinvenuti, pervenendo alla ricostruzione delle caratteristiche del quartiere del foro della città romana e delle vicende che lo hanno caratterizzato sino all’età moderna.
La presentazione sarà a cura del prof. Stefano Maggi dell’Università di Pavia, specialista di Archeologia della Cisalpina romana e delle province occidentali, con particolare riferimento alle problematiche legate all’urbanistica, all’architettura e alla statuaria.