La paura fa 90? No, a Bruxelles la paura fa 2,4. E di fronte al documento italiano che indica appunto nel 2,4% il deficit per il 2019, i commissari europei hanno sbarellato mettendo fine – spiega una nota del think tank Il Nodo di Gordio – anche a quel bon ton istituzionale che non era mai venuto meno. Monsieur Moscovici, che dovrebbe limitarsi ad analizzare le cifre dei bilanci, in mancanza delle carte ha attaccato l’Italia per la xenofobia.
Come se Allegri o Ancelotti si mettessero a criticare le partite della nazionale di pallavolo.
Non potevano ovviamente mancare le illuminanti parole di Juncker, pronto a scatenare la guerra contro l’Italia (come aveva previsto il ministro Paolo Savona) perché, assicura, se l’Italia non rispetta le regole salta l’euro.
La realtà è un’altra, ed è legata appunto alla paura di un radicale cambiamento che potrebbe derivare dalle elezioni europee della prossima primavera. Mettendo a rischio la sopravvivenza politica degli euro cialtroni che sono riusciti nel capolavoro di impoverire il Vecchio Continente creando anche tensioni, rabbia, frustrazione, rancore.
Così Moscovici, Juncker e compagnia assomigliano sempre di più agli intellettuali descritti magistralmente da Giorgio Gaber nel brano “Al bar Casablanca”. Sopravvissuti a se stessi ed impegnati a pontificare su una realtà che non conoscono e non riconoscono come propria.
Con giudizi critici a senso unico, e senza alcun rispetto delle regole di buona educazione istituzionale. Quelle regole che ammettono le critiche, ma solo dopo aver letto i documenti ufficiali e non sulla base delle indiscrezioni di alcuni media di servizio.
Invece i commissari terrorizzati straparlano senza aver letto i testi italiani. E attaccano il governo italiano per un 2,4% che è inferiore al 2,8% francese, ma per Parigi si chiudono gli occhi. Per Roma e Budapest, invece, nessuna pietà perché rappresentano il cancro in grado di minare la tranquillità del Bar Casablanca di Bruxelles. Dove non ci sono più i “titoli rossi dei loro giornali”, ma dove la supponenza non è ancora venuta meno.