Mio figlio è… un cialtrone. Simpatico, furbo, ma irrimediabilmente cialtrone. Ed è una sorta di Pierino. Non quello dell’opera di Prokofieff che ho cercato di spiegargli. Quello dell’apologo popolare. Attribuito, in genere, ad Esopo. Dico “in genere” perché sotto il nome di Esopo ci sono giunte favole, narrazioni, apologhi di diverse provenienze e diverse epoche… Anche se lui sembra che sia esistito davvero, visto che ne parla, tra gli altri, Aristotele… E che sia stato uno schiavo liberato, proveniente forse dall’Egitto. Se non, addirittura, dall’Africa subsahariana, visto che una possibile etimologia del nome Esopo, sarebbe “Etiope”. Come i greci erano usi chiamare tutti i subsahariani. Quelli che noi, per secoli, abbiamo definito popoli Negri, poi Neri, ed ora non sappiamo più come chiamarli per paura delle urla delle prefiche del politically correct…

Comunque, torniamo al mio Pierino.
Oggi lo porto a scuola. Ed era bello tranquillo. Allegro. Sì, un po’ il naso chiuso. Ma ce l’ha 300 giorni l’anno…
Ciao Papà… E se ne corre festante incontro ai suoi compagni. E sopratutto ad una compagna. E devo dire che ha buon gusto…
Passano un paio d’ore e mi chiama il suo prof. di educazione fisica.
“Scusami, ma J. si sente male…” Cos’ha chiedo stupito….
“Mah, occhi rossi, raffreddore, lamenta mal di testa e, soprattutto, un forte mal di pancia…” Ha febbre?
“No, no… però, sai, ho dovuto metterlo in isolamento e chiamarti… Ci sono I protocolli…”
Già. Il problema è tutto lì. I protocolli Covid. Che vanno rispettati alla lettera. Rifiutandosi anche solo di pensare. Perché avverto distintamente che il collega, sotto sotto, nutre i miei stessi dubbi. Chi non è alle prime armi nella scuola, sa benissimo che ragazzini e ragazzi ricorrono ai mezzi e alle giustificazioni più disparate per evitare un compito, un’interrogazione…
“Mi spiace prof. Ma non ho potuto studiare latino…” molti anni fa, ancora nel mio Veneto. Ma rivedo distintamente la faccia bella rubizza del ragazzo.
E perché?
Apre le braccia teatralmente. E, con voce rotta
“Mi è morta la nonna!” lo guardo in silenzio, poi…
Mi spiace molto. Il servizio funebre lo fate in Moschea?
Resta esterrefatto.
“No prof. Noi siamo cattolici…”
Ah… Allora uno dei tuoi nonni è poligamo. Perché, vedi, io ho buona memoria, e in tre anni di nonne ne dai fatte morire più o meno cinque…
Quando si placano le risate, soggiungo…
Vedi di far morire altri congiunti in futuro.
Poi, l’ho interrogato…
Comunque, oggi, quella scuola è solo un pallido ricordo. C’è il COVID, e tutto è ridotto a prassi burocratiche. Di cui noi insegnanti siamo solo pavidi esecutori. Pavidi e zelanti.
“Gli studenti non devono mangiare durante la ricreazione!” urla una collega in riunione video. Scusa ma questi, con le nuove disposizioni, escono alle 3. Come fanno a non mangiare?. “Nooo! Se si abbassano la mascherina potrebbero contagiarmi…” lei è una di quelli che portano la mascherina anche in DAD. Non sia mai che il virus non abbia anche una variante online…

Ora, capite che in questa scuola i bravi insegnanti sono ormai questi. Perfetti. Obbedienti. Guardiani della correttezza sanitaria e dell’ultima declinazione del politically correct… Quelli come me, sono i negazionisti, pericolosi e sovversivi… Perché l’importante non è insegnare e studiare. Ma rispettare alla lettera regole stupide e assurde…
Così, lentamente e lietamente, la classe docente italiana, che ormai nulla più “doce” ma solo vigila e obbedisce, si sta avviando verso il suo azzeramento. Perché ormai inutile. Sostituibile con i computer. Che, tra l’altro, sono più efficienti e meno costosi…
Comunque, ho riportato a casa mio figlio. Il volto, il suo, atteggiato a una profonda atroce sofferenza…
“Ho tanto mal di pancia, papi… Non sto fingendo…”
Appena entriamo in casa, però scompare in cucina. E torna con un panino farcito all’inverosimile di salame….
Chi interrogava oggi?
Mi sorride con aria furba
“Il pelatone di musica….”
La sai la storia di Pierino che gridava sempre al Lupo al Lupo e che poi, quando il lupo è arrivato davvero, nessuno lo ha soccorso. E il lupo se l’ è mangiato? Stai attento che..

Si stringe nelle spalle. E sbuffa.
“Papi, a me non può succedere… Con questi basta dire che hai mal di pancia e subito… Dai, sono tutti scemi… Tutti impanicati per sto Covid…”
Resto senza parole.