Secondo quanto riportato da La Repubblica, il nuovo sovrintendente del Teatro Regio di Torino Sebastian Schwarz, avrebbe deciso di rimuovere la cancellata che protegge l’entrata principale del teatro che si affaccia su piazza Castello.
L’opera, di straordinaria rilevanza artistica, si deve al genio di Umberto Mastroianni, unanimemente considerato il più importante scultore italiano, per non dire mondiale, del Novecento.
“Non voglio un teatro chiuso come una galera – ha affermato Schwarz – Mi piace come scultura, ma vorrei un teatro più aperto alla città“.
Come ricorda Federica Cravero “era stata la Consulta per la valorizzazione dei beni artistici e culturali di Torino, presieduta in quel periodo da Lodovico Passerin d’Entrèves, a raccogliere i fondi privati per finanziare la realizzazione del disegno ” Odissea musicale”, che lo scultore Umberto Mastroianni aveva donato alla città. La cancellata – con pannelli scorrevoli lunghi ciascuno 12 metri e larghi 4 – fu costruita con la tecnica della fusione da maestranze piemontesi”.
Al sovrintendente ha risposto Valentino Castellani, che era sindaco nel 1994 quando la cancellata di bronzo è stata posizionata. “Quello del neo sovrintendente è un pensiero plausibile, soprattutto perché non ha potuto percorrere il filo della storia che ha portato all’installazione dell’opera – ha detto Valentino Castellani – In quel periodo l’atrio del Regio era in una situazione di forte degrado. Non so dire se oggi la rifarei – continua Castellani – Ma certamente ancora oggi rivendico la decisione di aver risposto a un problema di sicurezza e degrado con un’opera d’arte. Sicuramente vista adesso può dare l’idea di chiusura, esattamente come lo si può pensare della cancellata che c’è attorno ai giardini Sambuy davanti a Porta Nuova, ma nessuno ricorda più in che stato di abbandono erano prima“.
Certo è che l’intera opera artistica dello scultore ciociaro – fratello del ben più noto attore Marcello Mastroianni – è stata scarsamente considerata in patria nonostante avesse militato nelle file partigiane e avesse realizzato, tra le altre opere, un’imponente monumento alla Resistenza, inaugurato a Cuneo dall’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini, che oggi versa in uno stato di colpevole degrado. Le sue sculture si trovano in ben 280 musei di tutto il mondo tra i quali il Metropolitan Museum di New York e il Museo d’arte contemporanea di Tokio che gli ha dedicato una intera sala dopo avergli conferito le più alte onorificenze per meriti artistici.
L’ultima mostra antologica dedicata allo scultore è stata realizzata, in occasione del decennale della morte, a Carmagnola nel 2008, dove le sue spoglie mortali dimorano vicino all’amata moglie Ida Perlo.
Ma per il neo sovrintendente Schwarz quella è “solo” una cancellata.
Speriamo che almeno prenda in considerazione il semplice suggerimento dell’ex sindaco Castellani: “Non è il caso di toglierla: se Schwarz vuole, può tenerla aperta. E vediamo che cosa succede“.
3 commenti
Caro sovrintendente, il “suo” teatro potrà stare aperto sempre,dipende dalla sua bravura di gestione programmazione e affetto che saprà dare ai torinesi…ma sulla cancellata nelle ore di chiusura,ci ripensi!
Caro sovrintendente, il “suo” teatro potrà stare aperto sempre,dipende dalla sua bravura di gestione programmazione e affetto che saprà dare ai torinesi…ma sulla cancellata nelle ore di chiusura,ci ripensi!
Umberto Mastroianni era lo zio di Marcello, fratello di suo padre. Solo una precisazione