Qualche irresponsabile, magari uno che va a ciaspolare da solo con il rischio di infettare chi sta chiuso in casa ad aspettare la carità pubblica, ha osato far ascoltare in tv qualche strofa di “Qualcuno era comunista”, di Giorgio Gaber, per celebrare i 100 anni dalla nascita del Pci. Si può apprezzare lo sforzo di ricordare il congresso di Livorno, certo, ma non si può più accettare che in Italia si facciano ancora ascoltare i brani di Gaber e Luporini.

Lo capisce anche lei, signora mia, che la censura deve scattare immediata e totale quando si è alle prese con le inaccettabili parole contenute ne “Il potere dei più buoni” dove si irride al politicamente corretto, al business dell’accoglienza. E come si può accettare che vengano messi alla berlina gli intellettuali del pensiero unico obbligatorio? I professionisti del reducismo?
Siamo nel terzo millennio e qualcuno osa ancora ascoltare storie dove le coppie sono composte da un uomo ed una donna? Al rogo, subito. Signora mia, si rende conto che questi criminali, Gaber e Luporini, rimpiangevano padri che pretendevano di fare i padri? Per non parlare del loro odio – sì, proprio odio – nei confronti dei giornalisti portatori del verbo del potere. Si comincia con il pretendere la correttezza dell’informazione e, se non si bloccano, si arriva a chiedere la libertà di pensare. No, signora mia, solo il rogo ci può salvare.

E poi, per sentito dire perché leggere è pericoloso, pare addirittura che la coppia infernale abbia riproposto addirittura dei brani di Céline. No, signora mia, non la cantante canadese, ma uno scrittore francese brutto e cattivo: fascista. E chissenefrega se Gaber era un compagno. Un traditore dei compagni, in realtà. “Non sono più compagno né femministaiolo militante”, sbraitava dal palco in “Quando è moda è moda”.
Non ci si può neanche illudere che siano canzoni e testi rivolti al passato, quelli di Gaber e Luporini. Sono pericolosi adesso. “Libertà è partecipazione”: ma si rende conto, signora mia? Una inaccettabile istigazione a partecipare! Mentre i nostri cari leader si impegnano per chiuderci in casa, per farci cantare dai balconi, per impedirci pericolosi divertimenti, quello invitava a partecipare! E mentre i cari leader vietano ogni socialità, per il nostro bene, Gaber spargeva veleno sostenendo la necessità di uscire e vivere la strada.

Eh no, signora mia. Le truppe di Lamorgese devono andare casa per casa a requisire dischi, Lp, cassette, cd, libri. E fare un immenso rogo per bruciare ogni tentazione di libertà.